Nuova condanna per l'imprenditore di Città della Pieve, pena ridotta perché sono caduti gli altri reati contestati
Anche i giudici della Corte di Appello hanno creduto al racconto fatto dalla giovane che nell’ottobre del 2022 aveva accusato di essere stata violentata, nel suo ufficio, dal gestore di una discoteca di Città della Pieve, approfittando che lei fosse ubriaca. Condanna confermata nei confronti dell’imprenditore, ora agli arresti domiciliari nell’abitazione dei genitori a Città della Pieve, che dovrà scontare una pena complessiva di quattro anni e mezzo di reclusione.
Dieci mesi in meno rispetto alla pena inflitta in primo grado, perché nei suoi confronti sono venute meno le ipotesi di reato per le molestie denunciate dalle amiche della giovane, che avevano raccontato a loro volta di essere state molestate dal 54enne.
L’imprenditore continua a professarsi innocente, sostenendo che la ragazza fosse consenziente. E per questo il suo avvocato ipotizza un ulteriore ricorso in Cassazione. Intanto, per i giudici della Corte di Appello il fatto che la ragazza fosse ubriaca, al limite del coma etilico – secondo la ricostruzione, dopo aver accusato un primo malore, il 54enne l’avrebbe fatta bere ancora, nel suo ufficio, prima di approfittare di lei – non è compatibile con la tesi del rapporto consenziente.