Nei terreni di due cacciatori, che ricordano: il mondo venatorio fondamentale nel monitoraggio e nella cura di questi habitat
Uno stormo di una settantina di gru cenerine ha fatto sosta in Umbria nel suo viaggio verso i luoghi di riproduzione. Stanziando nei terreni di proprietari di due cacciatori soci della Libera Caccia, Paolo Clementi e Roberto Mengana. “Terreni – ricordano i due cacciatori – utilizzati per l’attività venatoria nei periodi consentiti e poi accuditi e conservati con competenza e passione per il resto della stagione, tanto da renderli un habitat ideale per gli uccelli migratori che n approfittano per sostare, rifocillarsi e spesso per riprodursi”.
Un esempio del contributo al ripristino e alla conservazione degli habitat naturali che arriva dal mondo della caccia e dei cacciatori stessi – viene sottolineano – che con impegno, passione e sacrificio conservano , quasi sempre a proprie spese, preziosi habitat naturali, favorendo la migrazione, la sosta e la riproduzione di molte specie di fauna selvatica.
Come nel caso, appunto, delle gru cenerine, riprese sia in volo, sia durante la loro sosta a terra.
“Lo spettacolo – raccontano i due cacciatori amanti della natura – è stato meraviglioso. Per l’intera giornata le gru si sono alimentate e riposate in totale tranquillità. E solo in tarda serata hanno ripreso il volo, salutando con il loro caratteristico verso gli amici cacciatori”.
Che fanno una riflessione: “Il ruolo del cacciatore nel contesto naturale è determinante. La profonda conoscenza della fauna e della flora, delle loro abitudini e delle loro necessità, la costante presenza sul territorio in tutti i periodi dell’anno, ne fanno delle vere sentinelle dell’ambiente. Eventi come quello che abbiamo descritto possono essere testimoniati e documentati solo da chi conserva e gestisce questi habitat incontaminati, nell’interesse esclusivo della natura e di chi vuole correttamente fruirne”.