Il sindaco Zuccarini: "E' l’avvio di un nuovo progetto di collaborazione per non lasciare soli i cittadini con bisogni di assistenza"
La giunta comunale di Foligno ha concesso in comodato d’uso all’Associazione Temporanea di Scopo, con sede legale in piazza Faloci Pulignani, costituita dall’associazione “Dopo di noi insieme a noi APS ETS” e Fondazione Arca del Mediterraneo ETS – il compendio di immobili, siti in Bevagna, di proprietà del Comune di Foligno per la realizzazione della “Casa famiglia dopo di noi”.
Concessione per 20 anni
Il progetto prevede la realizzazione di un intervento innovativo di residenzialità per le persone con grave disabilità e prive del sostegno familiare, attraverso lo strumento della coabitazione che richiama alla famiglia naturale, dove non ci sono operatori e utenti, ma due figure, paragonabili sotto il profilo operativo ed organizzativo alla funzioni genitoriali che scelgono di condividere a tempo pieno la propria vita con persone diversamente abili gravi prive di sostegno genitoriale in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale. E’ stato stabilito che il tempo utile per la funzionalità del progetto è di 20 anni tenuto conto anche dell’intervento di allestimento degli spazi che l’ATS dovrà effettuare per renderlo adeguato all’uso e che alla scadenza decadrà di diritto senza necessità di alcuna ulteriore comunicazione.
“Non lasciamo solo nessuno”
“L’aver consegnato le chiavi dello stabile nelle mani del nostro Vescovo, non è stata solo la conclusione di un percorso ed il raggiungimento di uno dei più significativi impegni elettorali – ha sottolineato il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini – ma l’avvio di un nuovo progetto di collaborazione in sinergia tra l’Amministrazione Comunale e la Diocesi per non lasciare mai soli cittadini che hanno bisogni di attenzioni e sostegni concreti per garantire una vita migliore a loro ed ai loro cari”. L’assessore alle politiche sociali, Agostino Cetorelli, ha sottolineato l’importanza di “creare una coabitazione che generasse un sapore di famiglia. Questo nostro intendimento ha incrociato la sensibilità della Diocesi e del nostro Vescovo”.