L'informativa di Morroni sull'interrogazione della Lega. Puletti: bene, ma si metta mano anche ai regolamenti Atc
Entro il mese di febbraio la Regione Umbria intende approvare il nuovo Piano faunistico regionale, per il quale l’Assessorato ha avviato il processo di Vas. E’ quanto ha comunicato in Aula l’assessore Roberto Morroni, rispondendo a una interrogazione presentata dai consiglieri della Lega Manuela Puletti, Valerio Mancini e Marco Castellari.
Le novità normativa e la Psa
Illustrando l’atto ispettivo, Puletti ha spiegato che nell’agosto 2019 è stato approvato il ‘Piano Faunistico Venatorio Regionale 2019-2024’. Nel corso di questo quinquennio (2019-2023), rilevanti sono state le novità in sede europea e a livello nazionale che hanno interessato il mondo della caccia Italiano, come le novità introdotte dalla Direttiva Habitat, dalla Direttiva Uccelli, le Zone Umide dette ‘Aree Ramsar’, passando per le modifiche alla Legge 157/92 contenute nella Legge di Bilancio 2023.
Nel periodo 2019-2023 si è palesata con effetti sensibilmente incidenti sull’attività venatoria, anche la Peste Suina Africana che ha portato all’interdizione di intere aree di caccia in molte regioni italiane,
aprendo una seria riflessione sull’invasiva presenza della specie cinghiale, nei centri urbani come nelle campagne.
Il ritorno del lupo
Il ritorno dei grandi carnivori in numero sufficientemente rilevante sul suolo italico, come il lupo sta aprendo, una seria riflessione sulla gestione e Il contenimento di questi esemplari che stanno dando filo da torcere agli allevatori italiani alle prese con attacchi notturni al loro bestiame e alle greggi.
In Umbria si registra una decrescita rispetto a dieci anni fa di un quaranta percento di doppiette attive sul territorio regionale, con una diminuzione che le ha portate a toccare quota ventisettemila unità rispetto alle quarantaquattromila del 2010.
Le altre specie
E in Umbria non sono mancate problematiche riguardanti la gestione di alcune specie come i piccioni di città e i cormorani al Lago Trasimeno, l’amministrazione lacunosa degli allevamenti delle specie lepre e fagiano, il contingentamento, per mancanza di dati certi, degli abbattimenti relativamente alla tortora selvatica, senza infine dimenticare le mancate deroghe per la caccia allo storno o alla tortora selvatica come avvenuto nelle regioni vicine.
L’urgenza del Piano faunistico venatorio
“Appare quindi fondamentale – la sollecitazione dei tre esponenti della Lega – programmare per tempo mediante lo strumento del Piano faunistico venatorio, la gestione e l’attività dell’intero mondo della caccia umbro, avviando una seria e serrata fase partecipativa, che coinvolga le Istituzioni regionali preposte, gli enti locali, ma soprattutto, i rappresentanti delle associazioni venatorie del cuore verde, il cui contributo nella fase preliminare, potrebbe sicuramente aiutare ad evitare gli errori e le storture del passato”.
Morroni: nuovo piano entro febbraio
L’assessore Roberto Morroni ha ricordato che il Piano faunistico venatorio regionale 2019-2024 ha validità quinquennale e comunque rimane valido fino all’approvazione del nuovo Piano.
“Intendiamo, come assessorato – ha detto Morroni – avviare il processo di Vas per l’approvazione del nuovo Piano entro il mese di febbraio”.
Sul controllo di alcune specie e caccia in deroga
Morroni ha poi aggiornato circa le questioni riguardanti il controllo di alcune specie citate nell’interrogazione. Rispetto al colombo di città, ha ricordato che con determinazione dirigenziale del marzo 2023 è stato approvato il Piano quinquennale 2023-2027. Rispetto al cormorano, l’Ispra non ha mai
autorizzato il contenimento in Umbria per la carenza di segnalazioni di danni causati dalla specie. In merito allo storno, con determinazione dirigenziale del maggio 2023 sono stati approvati gli interventi di controllo della specie per il quinquennio 2023-2027. Per la tortora selvatica, vista la carenza di segnalazioni di danni da essa causati, ad oggi non è possibile attuare il contenimento”.
E sulla caccia in deroga ha ribadito: “Per poterle esercitare, in particolare allo storno, la norma prevede che vengano accertati gravi danni alle produzioni agricole”.
Puletti: importante approvarlo entro fine legislatura
Nella replica, Puletti, in merito al nuovo Piano faunistico venatorio ha ringraziato l’assessore “per aver assicurato celerità di interlocuzione con gli attori protagonisti e cioè con i cacciatori e associazioni venatorie in tempi stretti, vista la previsione di lavorarci dal prossimo mese di febbraio. Reputo molto importante predisporre ed approvare il nuovo Piano entro la fine di questa legislatura”.
Partecipazione e regolamenti Atc
“Auspico che nella stesura del documento venga previsto un adeguato e necessario confronto, quindi dialogo e partecipazione dei soggetti interessati, ma anche che il Piano non subisca il peso della burocrazia, né di isterismi di un esasperato ambientalismo. Il mio auspicio – ha concluso – è anche quello che vengano affrontati i regolamenti interni agli Atc che necessitano di una concreta riforma nella loro governance”.