Babbo Natale è ripartito. Alle prime ore di ieri mattina, approfittando ancora dell'oscurità, Santa Claus, consegnati i doni in tutte le famiglie, è salito a bordo di Dotto che lo ha riaccompagnato alla stazione ferroviaria. Lasciando così la casa che i ragazzi dell'Istituto d'Arte di Spoleto (coordinati dall'architetto Giorgio Flamini su bozzetto di Moreno Bizzarri; luci di Graziano Albertella) gli avevano allestito al n. 18 di Via del Mercato. Si è conclusa così l'iniziativa firmata da Ascom (Centro Commerciale Naturale “Il Buyocco”) e Comune di Spoleto che ha avuto tanto successo fra i bambini e non solo. Più di 1.500 infatti sono state le visite registrate nei cinque giorni in cui Babbo Natale ha soggiornato nella città del festival (200 circa le letterine che concorreranno ora ai vari messi in palio dai commercianti di Spoleto fra cui un viaggio per una famiglia). Durante i quali ha donato chili e chili di cioccolate e caramelle tutte firmate dalla Nestlè che ha sostenuto l'originale appuntamento. Un'idea che, a differenza di quelle prettamente commerciali (e che poco c'azzeccano con lo spirito di Natale), ha saputo regalare momenti di gioia ai più piccini. E forse anche ai loro genitori: a guardare il volto di alcuni, infatti, si avvertiva quasi la necessità di voler ancora credere a Babbo Natale.
L'ultimo incontro con i bambini, Santa Claus l'ha fatto il 24 pomeriggio, ed è stata una apparizione speciale, visto che ad indossare i rossi panni e la bianca barba era il sindaco Daniele Benedetti che, così come gli altri spoletini che lo avevano preceduto nei giorni precedenti, si è prestato in modo simpatico all'iniziativa. Il primo cittadino, divenuto per la prima volta padre da pochi mesi, se l'è cavata in modo eccellente con tutti: ad ognuno ha avuto una parola di affetto, una battuta e, ovviamente, qualche…cioccolata. All'appuntamento si è presentato preparatissimo svelando i nomi delle sue 8 renne. Una chicca per i più: Cometa, Fulmine, Donnola, Freccia, Ballerina, Saltarello, Donato e Cupido.
Quando ha scoperto che nella sua casa era entrato anche un medico (il dottor Danilo Gioacchini), ne ha subito approfittato per chieder consiglio per i suoi dolori alle articolazioni. Né è nata una spontanea ed esilarante scenetta. “Sà dottore, fra la neve, il gelo, ho sempre male alle ginocchia…, cosa posso fare?” ha spiegato Santa Claus. “Una sana dieta, del movimento, magari in palestra. Qui ci vorrebbero più palestre…anche un palazzetto” ha ironizzato doc Gioacchini richiamando alla memoria le note vicende del Palatenda. “Ma io sono Babbo Natale, mica il sindaco!” ha detto di rimando Santa Claus.
Verso le 20 la Casa di Babbo Natale è stata chiusa, anche se gli organizzatori starebbero già pensando di adattarla per ospitare la Befana. Al di là del successo, l'idea è riuscita nell'intento di unire commercianti e residenti al fine di animare il centro storico in modo intelligente e nel rispetto delle tradizioni. Non a caso sono stati molti quelli che hanno dato il proprio contributo: dalla tigre dell'Ascom, Emanuela Ferracchiato, a Tebro e Donatella, Alessandra Marchesini, solo per fare qualche nome. Una doverosa menzione va alle tre affascinanti ragazze che si sono alternate nella sala trucco della profumeria di Gabriela Goffi (ideatrice della Casa di Babbo Natale) per “preparare” i vari Babbo Natale: Mariam Osman (nella foto con il sindaco), Alessia Tilena e Federica Apolloni.
Befana o non Befana, gli organizzatori della Casa comunque pensano già al futuro: Tebro Politi ha infatti annunciato che il prossimo anno a realizzare il costume di Babbo Natale sarà Millina Deodato, la nota costumista di Cinecittà (L'Ultimo Imperatore) che da anni vive a Spoleto.
Dunque non resta che attendere la visita della cara vecchina, la Befana. Sperando che a nessuno venga l'idea di inventarsi il… “Befano”. Un vero e proprio orrore, anche per la lingua italiana.
Video
Babbo Natale ha la bua e parla con il dott. Gioacchini (guarda sotto)
Babbo Natale incontra i bambini nella sua Casa di Spoleto – clicca qui
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