Intero stabilimento chiuso e sequestrato (di nuovo) per violazioni ambientali - Tuttoggi.info

Intero stabilimento chiuso e sequestrato (di nuovo) per violazioni ambientali

Davide Baccarini

Intero stabilimento chiuso e sequestrato (di nuovo) per violazioni ambientali

Sab, 14/10/2023 - 11:03

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Nuovo stop alla produzione per un noto impianto di Sansepolcro, accertate da carabinieri e tecnici Arpat problematiche su sistemi di irrigazione, raccolta acque meteoriche e sostanze chimiche, stoccaggio dei rifiuti e fossi di guardia

E’ stato nuovamente chiuso e sequestrato – da carabinieri, forestali e tecnici Arpat – un noto impianto specializzato nella produzione di inerti per l’edilizia a Sansepolcro.

Lo stabilimento, che in passato aveva subito conseguenze analoghe per violazioni ambientali, era stato successivamente autorizzato a ripartire a condizione che adottasse tutte le misure previste per ridurre gli impatti derivanti dalle proprie lavorazioni industriali. Tuttavia, dopo alcune reiterate segnalazioni per polveri e dispersioni di reflui nell’area in questione e in quelle circostanti, i militari sono tornati in loco e, oltre a riscontrare le medesime violazioni ambientali già accertate in precedenza, hanno accertato anche le altre problematiche segnalate.

Come riferito dai carabinieri tra queste criticità vi erano l’impianto di irrigazione per il contenimento delle polveri diffuse risultato inattivo e l’intero sistema di raccolta e trattamento acque meteoriche dilavanti contaminate risultato congestionato e fuori uso e pertanto non più idoneo ad assicurare la funzione per la quale era stato predisposto.

L’area per la raccolta di sostanze chimiche utilizzate per la produzione di calcestruzzo è stata poi trovata esposta alle intemperie, con conseguente possibilità per le acque meteoriche dilavanti di trasferire sul terreno i relativi residui mentre l’area deputata allo stoccaggio dei rifiuti presentava vistose tracimazioni e dispersioni in corso verso i terreni adiacenti, contaminandoli. I fossi di guardia per la raccolta di acque contaminate dal ciclo produttivo, infine, sono risultati in parte otturati e non realizzati, determinando una dispersione di rifiuti liquidi nell’ambiente.

La Polizia Giudiziaria ha bloccato immediatamente il ciclo produttivo aziendale e posto sotto sequestro l’intero l’impianto per interrompere gli effetti delle violazioni ed accertare l’eventuale danno ambientale. Mentre le indagini proseguono i carabinieri fanno sapere che la nuova proprietà ha già mostrato la propria disponibilità ad assicurare tutte le misure necessarie a tutela dell’ambiente e della salute.

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