Il presidente del Cpa dell'Umbria denuncia i problemi nell'area ternana e le ingerenze della politica sulla caccia
A poche ore dall’ennesimo voto nel Comitato di gestione dell’Atc3 per provare ad eleggere il presidente, sale l’attenzione sulle problematiche della caccia, nell’area della provincia di Terni e in tutta l’Umbria.
“Atc 3 del Ternano – Orvietano ancora senza una guida e le cose, per la caccia in questo territorio, vanno tutt’altro che bene”. Il presidente del Cpa dell’Umbria, Angelo Liurni, guarda con preoccupazione a quanto sta avvenendo in provincia di Terni. E a ridosso della nuova riunione del Comitato di gestione dell’Atc, ancora senza un presidente, elenca i problemi che i cacciatori stanno incontrando all’inizio di una stagione venatoria con tante nubi: “Le lepri non sono state immesse, dei quattro fagiani spennacchiati liberati prima dell’apertura non c’è più traccia. Ai regolamenti per la caccia al cinghiale non è stato messo mano, nonostante le numerose richieste in tal senso. E in questo contesto difficile – evidenzia Liurni – la politica effettua sempre più ingerenze nel mondo della caccia, senza dare risposte. Per questo invitiamo consiglieri regionali come Mancini e Puletti ad evitare di fare campagna elettorale sul tema della caccia. La politica effettua sempre più ingerenze nel mondo della caccia senza dare risposte e snobbando sempre di più il ruolo dei cacciatori, che comunque sul territorio sono gli unici che possono dare un apporto alla selvaggina e al mondo della caccia. E ne sono una prova – prosegue il presidente regionale del Cpa – le ingerenze nelle scelte dei presidenti Atc, con la guida di Terni che, a quando sembra, finirà per essere indicato direttamente dalla Giunta regionale. Mentre alcune associazioni venatorie pensano solo a conquistare le poltrone negli Atc – conclude Liurni – il Cpa guarda al futuro della caccia in Umbria”.