Fare la spesa può costare, in questo periodo di crisi, cento euro in più per le famiglie umbre. Almeno per quelle di Perugia, Città di Castello, Spoleto, Terni, Orvieto, Narni, Foligno e Todi, e cioè gli 8 Comuni che il “Progetto Osservatorio regionale prezzi” ha monitorato per capire come va il mercato, come la gente acquista e quali sono le variazioni nei prezzi dlele merci. Oggi pomeriggio l'Osservatorio ha fatto tappa a Foligno, nella Sala della Corte di Palazzo Comunale. A fare il punto della situazione c'erano l'assessore comunale Christian Napolitano, quello regionale Mario Giovanetti ed ha coordinare i lavori ci ha pensato Carla Falcinelli, vicepresidente nazionale del Codacons. I contenuti del progetto sono stati snocciolati da Pieluigi Daddi e Rita Bartoloni e quindi è statala volta degli interventi di Enzo Cantucci, dirigente dels servizio commercio della Regione, dei rappresentanti di Confcommercio e Confesercenti e di Carlo Bbartalini, segretario Adiconsum Umbria. Bartalini, nel proprio intervento, ha denunciato che “in Italia circa il 3,4% delle famiglie non riesce ad acquistare mensilmente in quantità sufficiente al proprio fabbisogno pane e pasta, prodotti basilari della dieta mediterranea; negli ultimi tempi i consumi alimentari complessivamente sono diminuiti del 2,1%. Tale fenomeno scaturisce, senza alcun dubbio -ha spiegato- da una quantità di minor risorse da destinare ai consumi, le cause le possiamo ricercare nella perdita dei posti di lavoro e nell'aumento vertiginoso della CIG sia ordinaria che straordinaria. In Umbria -ha affermato il leader regionale dell'Adiconsum- nel periodo gennaio-luglio 2009, quella ordinaria rispetto allo stesso periodo del 2008 è cresciuta del 31,3% con incrementi differenziati per le due Province, più 20,24% a Perugia più 80,6% a Terni”. Nell'affrontare gli indici di prezzi al consumo, Bartalini ha sottolineato che “si avverte una certa discordanza tra l'inflazione rilevata dagli istituti di statistica e quella percepita dalle famiglie con particolare riferimento ad alcuni prodotti quali frutta, verdura, pane e pasta. Anche limitandosi all'acquisto di prodotti tipici della stagione l'aumento della spesa media rischia di attestarsi attorno ai 100 euro in più al mese”. Bartalini, nell'analizzare i 77 prodotti che costituiscono il paniere nel Comune di Foligno, ha trattato nello specifico di pasta e riso, verdure, prodotti per la prima infanzia, prodotti per la casa e cura per la persona.
PASTA E RISO
Nel periodo di rilevazione (gennaio-agosto) il prezzo medio diminuisce costantemente con riduzioni che variano dal 10% della pasta all'uovo al 5,2% di quella di semola di grano duro al 1% del riso. La tendenza del consumatore sembra quella di acquistare prodotti a prezzi contenuti, degno di rilievo è il dato relativo all'oscillazione di prezzo della pasta di grano duro formato 500 gr., tra la meno costosa e il prodotto di marca esiste il 360% di differenza. (0,34-1,22)
VERDURE
Data la stagionalità dei prodotti presi in esame diviene più complicato comparare i dati in quanto ciò che a dicembre può essere primizia diviene prodotto di stagione in estate o viceversa. La stagionalità, la tipologia e la qualità del prodotto sono elementi basilari per la costruzione di un prezzo, evidenziamo tra tutti quello delle zucchine che nel periodo preso in esame tra minimo e massimo oscilla del 520% circa (0,89-5,20).
PRODOTTI PER LA PRIMA INFANZIA
Nel periodo di osservazione i prezzi presentano un andamento pressoché costante con variazioni non significative (0,20%) sia al rialzo che al ribasso a seconda della tipologia dei prodotti, ci riferiamo ai biscotti prima infanzia, omogeneizzati di carne, pannolini per bambino, latte in polvere. Ciò che ci sembra spropositato e fuori luogo rispetto agli altri paesi europei è il prezzo del latte in polvere che oscilla, a seconda della qualità, tra 10 euro e 29,97 euro.
PRODOTTI PER LA CASA
Si verifica una preferenza del consumatore all'acquisto dei prodotti con prezzo più basso. Solo nel caso di detersivo per lavatrice in polvere si scelgono i prodotti più costosi. Considerazione a parte merita il rotolo di carta da cucina, caratterizzato da una oscillazione tra il minimo e massimo di circa il 480% (0,41-2,36) e da un tasso di inflazione annuo che ha registrato un incremento del 5%.
CURA DELLA PERSONA
Come si rileva da numerosi articoli di stampa questa voce nella spesa della famiglia media ha un posto rilevante. Il mercato non ha avuto contrazioni di consumi. Il comportamento del consumatore è quello di orientarsi verso l'acquisto di prodotti il cui prezzo è prossimo al prezzo medio generale. Fenomeno che può incuriosire è quello dell'oscillazione di prezzo che rileviamo nel sapone da toletta che è di circa il 780% (1,71-15,12) tra il prodotto più economico e quello di marca. Rileviamo che il paniere non prende in esame i prodotti da cosmesi, prodotti che occupano un posto significativo nella quantità di consumi con fascia di prezzi decisamente elevate. Alla luce di ciò potrebbe essere interessante includere anche tali prodotti nel paniere.