Piano di efficientamento da oltre 28 milioni nel 2023 per la sanità regionale, il Pd insorge e Coletto parla di strumentalizzazione
Da una parte c’è il centrosinistra, che parla di tagli per quasi 30 milioni di euro alla sanità umbra. Dall’altra l’assessore regionale Luca Coletto, che smentisce e parla di mera riqualificazione della spesa. La certezza è che i problemi della sanità in Umbria continuano a tenere banco e lo fanno ancora di più dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale nei giorni scorsi del “Piano di efficientamento e riqualificazione del sistema sanitario regionale 2022-2024”.
L’atto – un “aggiornamento per scorrimento” rispetto al piano del 2022 – è stato approvato il 13 settembre scorso e ripropone obiettivi e strategie per mettere in sicurezza la sanità umbra. “Le ragioni che hanno portato all’approvazione di tale piano – si ricorda nella delibera di giunta regionale – sono da ricondursi principalmente alle evidenti criticità strutturali del SSR Umbro, riscontrare dall’analisi dell’andamento dei conti del quadriennio (2017-2020), laddove l’equilibrio economico è stato raggiunto essenzialmente attraverso l’utilizzo di poste straordinarie. Analisi confermata anche con riferimento ai bilanci di esercizio delle Aziende Sanitarie regionali dell’anno 2021 e dell’anno 2022″.
Nell’allegato che dettaglia il piano, si legge che “l’obiettivo è quello di garantire una sanità a misura del cittadino con un’organizzazione sanitaria regionale più vicina alle sue esigenze, meno burocratica, più efficace ed efficiente. Ciò vuol dire assicurare prestazioni appropriate, con l’impiego della congrua quantità di risorse, con particolare riferimento ai diversi setting assistenziali ed ai professionisti coinvolti con il fine di pervenire al miglior rapporto costi – benefici, per assicurare contemporaneamente la garanzia dei LEA e la sostenibilità del sistema”. Sul fronte degli ospedali, viene ricordato il piano affinché ciascun presidio umbro abbia una vocazione peculiare, visto che è impossibile al momento costruirne di nuovi più grandi sul territorio ed il carattere di capillarità di quelli esistenti comporta una serie di problematiche. Quindi la sanità territoriale (con il noto piano di riduzione dei distretti socio-sanitari e la realizzazione delle case della comunità) e la riduzione della spesa farmaceutica.
Le misure previste comportano una riduzione della spesa stimata in 27 milioni e 840mila euro rispetto al consuntivo 2022.
In particolare, per quanto riguarda il contenimento dei costi per beni sanitari e non, l’impatto economico atteso per l’anno in corso è di circa 14,5 milioni (di cui 8 per consulenze e personale), mentre per la spesa farmaceutica e di dispositivi medici la riduzione rispetto al 2022 è stimata in oltre 13,3 milioni.
L’attacco del Pd
Ad andare all’attacco, dopo questo ultimo atto della Giunta Tesei, è il Pd. “Più che un aggiornamento del ‘Piano di efficientamento e riqualificazione del sistema sanitario regionale 2022-2024’, quello approvato dalla Giunta regionale lo scorso 13 settembre, è un vero e proprio progetto di smantellamento della sanità pubblica. Attraverso un atto di programmazione, e non una mera deliberazione, la Giunta Tesei decide di tagliare circa 30 milioni alla spesa sanitaria, riduce da 12 a 4 i distretti sanitari e impone d’ufficio il ridimensionamento di servizi territoriali, reparti e addirittura di interi ospedali” dichiarano in una nota congiunta i consiglieri Tommaso Bori (vice presidente della Commissione Sanità – Pd) e Simona Meloni (capogruppo regionale Pd).
“Riteniamo inaccettabile – spiegano gli esponenti dell’opposizione – che l’intero impianto della sanità regionale venga ridisegnato con atti amministrativi. In assenza di un nuovo Piano sanitario, annunciato e mai approvato, vengono adottati dei provvedimenti, lacrime e sangue, che rifuggono dal confronto democratico ed eludono norme e regolamenti regionali. Per questo motivo intendiamo sottoporre questi atti alla verifica della Commissione di garanzia statutaria istituita presso l’Assemblea legislativa“.
La replica di Coletto
Non si fa però attendere la replica dell’assessore regionale Coletto: “Siamo davanti all’ennesima strumentalizzazione politica di un atto che riporta un Piano di efficientamento che non contiene tagli, ma bensì una riqualificazione della spesa sanitaria al fine di accrescere e migliorare i servizi sanitari pubblici offerti ai cittadini”.
“Abbiamo ereditato un bilancio della Sanità – ha continuato Coletto – che presentava uno sbilancio strutturale, frutto anche di tanti sprechi. Stiamo riuscendo con fatica a rimettere i conti in ordine ed il nostro bilancio 2022 è stata solido ed in pareggio: questa è un’attività propedeutica esclusivamente a dare ora più servizi di sanità pubblica agli umbri”. Tornando al Piano di efficientamento l’Assessore ha precisato: “Ciò che viene riportato sull’atto in questione non è un taglio, come è stato propagandisticamente affermato da quella parte politica che ha determinato la difficile situazione che abbiamo ereditato, ma bensì un efficientamento del sistema che porta ad una ottimizzazione degli acquisti di beni e servizi da parte delle Aziende sanitarie ed ospedaliere a favore di un incremento della qualità e del numero delle prestazioni erogata ai cittadini. Il tutto per una Sanità pubblica, che nel Piano dei fabbisogni predisposto da questo governo regionale, vede posti letto negli ospedali per l’88,5% pubblici”. “La ferma volontà della Giunta di investire sulla Sanità Pubblica è infine confermata dalla richiesta mia e della Presidente Tesei al Governo nazionale di accrescere il fondo sanitario per l’Umbria di 150 milioni”.