Il 13 settembre 1998 prima partita del giapponese, con doppietta contro la Juventus, con la maglia del Grifo
Perugia, 13 settembre 1998 – Una data che rimarrà per sempre impressa nella memoria dei tifosi perugini. Un’atmosfera speciale avvolgeva il Curi, e non solo per l’avversario, la Juventus vice campione d’Europa. E’ l’esordio di Hidetoshi Nakata con la maglia biancorossa.
Il percorso che ha portato Nakata al Perugia ha radici nei Mondiali del ’98. La Francia aveva trionfato nella Coppa del Mondo, mentre il Giappone aveva disputato il suo primo Mondiale, perdendo tutte le partite giocate. Luciano Gaucci, all’epoca presidente del Perugia, aveva deciso di pescare il giovane talento giapponese, allora in forza allo Shonan Bellmare Hiratsuka.
Gaucci era noto per un approccio al calciomercato “a 360 gradi”. Oltre a valutare l’abilità tecnica dei giocatori, cercava anche di creare interesse attorno al club umbro attraverso acquisti che potevano essere considerati vere e proprie strategie di marketing. Per questo motivo, l’acquisto di Nakata suscitò qualche scetticismo tra i tifosi perugini, che temevano che Hide potesse essere soltanto un “ponte” tra Perugia e il Giappone.
La strategia di Gaucci, tuttavia, si rivelò un successo. L’esordio di Nakata catturò l’attenzione di tutti: il Curi era gremito, 20.000 spettatori, di cui 1.000 giapponesi. A suscitare ulteriore interesse per la gara era la particolarità dei biglietti venduti che permettevano anche l’ingresso in tutti i musei di Perugia.
Nakata fu schierato titolare, con il numero 7 e dietro al bomber Tovalieri. Dall’altra parte, la Juventus schierava un tridente d’attacco di altissimo livello, composto da Inzaghi, Zidane e Del Piero. La partita iniziò in salita per il Perugia, al termine dei primi 45 minuti, i bianconeri conducevano per 3-0. Ma i grifoni non si diedero per vinti: al 52′, l’uomo del Sol Levante, trafisse Peruzzi con un preciso tiro sul primo palo e sette minuti dopo siglò la doppietta all’esordio. La Juventus, alla fine, vinse 4-3, ma quella fu una giornata indimenticabile per Nakata che concluse la prima stagione in Serie A realizzando 10 reti in 32 partite.
Nonostante preferisse evitare l’attenzione e i riflettori, Hidetoshi Nakata ha lasciato un’impronta indelebile a Perugia. Il suo carattere tranquillo e le sue abitudini fuori dall’ordinario per un calciatore hanno contribuito a rendere la sua presenza ancora più speciale.
Hide amava leggere soprattutto nello spogliatoio prima delle partite. Inoltre, i giornali dell’epoca riportavano che si aggirasse per le strade di Perugia con una macchina fotografica, immortalando le bellezze del capoluogo umbro. Queste peculiarità hanno aggiunto un tocco di fascino unico alla sua figura e al suo legame con la città di Perugia e i suoi tifosi.
Nel 2000, il giapponese fu venduto per 30 miliardi di lire e approdò nella capitale, sponda Roma. Con i giallorossi, nonostante rimase un solo anno, vinse uno storico Scudetto sotto la guida di Fabio Capello prima di trasferirsi al Bologna poi alla Fiorentina. Nakata concluse la sua carriera nel 2006, a soli 29 anni e l’ultima gara la disputò nel Mondiale del 2006: Brasile-Giappone 4-1.
Nakata ha mantenuto un solido rapporto con Perugia. È tornato per eventi di beneficenza e ha recentemente dichiarato a ‘La Nazione’ che: “Perugia è stata l’esperienza più importante della sua carriera”.
Riccardo Mancini
(foto it.wikipedia.org/wiki/Hidetoshi_Nakata#/media/File:Hidetoshi_Nakata_-_Perugia_1998-1999.jpeg)