AGD punta l’indice sull’Azienda Ospedaliera di Perugia, Cipolli: “Nonostante i finanziamenti dalla Regione non riusciamo a organizzare i Campi di educazione socio-sanitaria, niente sovvenzioni per il Centro di Riferimento regionale
Ancora niente rinnovo, a distanza di nove mesi, della convenzione con ADG Umbria per il Diabete di tipo 1. Che ora punta l’indice contro l’Azienda ospedaliera di Perugia.
I timori erano nell’aria ben prima della scadenza (il 31 dicembre del 2022), quando il calendario segnava il 28 ottobre. Ma AGD Umbria, l’associazione che da più di quarant’anni è al fianco delle famiglie di bambini e ragazzi che lottano ogni giorno con il diabete di tipo 1, non avrebbe mai immaginato di dover attendere ben nove mesi, per ora, per arrivare ad una programmazione o al rinnovo delle convenzioni già definite con l’Azienda Ospedaliera di Perugia, tali da permettere anche la realizzazione degli annuali Campi di educazione sanitaria.
Conseguenze anche per il Centro di riferimento
Il documento, infatti, sino a poco tempo fa comprendeva una serie di sinergie volte soprattutto ad organizzare quegli appuntamenti che rappresentano abitualmente una continuità terapeutica per bambini e adolescenti insegnando loro a convivere con la malattia e che consentono di implementare l’organizzazione del “Centro di Riferimento regionale di diabetologia pediatrica”, fornendo anche la possibilità (in assenza di risorse pubbliche) di finanziare figure professionali esterne di supporto allo scarso personale disponibile.
Una sorta di paradossale gestazione, ancora però tutta da completare, nel corso della quale Agd Umbria ha più volte sollecitato l’Azienda, e in particolare il direttore generale Giuseppe De Filippis, attraverso una serie di lettere ed e-mail che, al di là di qualche scambio di battute e di futuribili promesse, non hanno sortito al momento gli effetti sperati.
“Problemi mai incontrati in questi ultimi 30 anni – spiega il presidente di AGD Umbria, Massimo Cipolli – che hanno creato non poche difficoltà anche nel rapportarci con il reparto di Pediatria, oggi diretto dal professore Alberto Verrotti. Eppure, non ci vorrebbe molto a firmare il rinnovo delle due convenzioni che non comportano squilibri rispetto al passato ed, anzi, erano state già a suo tempo condivise. Ai nostri appelli, purtroppo, non hanno fatto seguito i fatti e tutto ciò ha provocato forti timori e disagi nelle famiglie assistite, relativamente alla gestione delle attività dell’ambulatorio di Diabetologia pediatrica che ha subito disservizi, ritardi e limitazioni soprattutto nella fase di più delicata della presa di coscienza di tanti genitori all’insorgenza della malattia. Questo aspetto non ha nemmeno permesso la fondamentale condivisione in reparto tra le famiglie e i nostri volontari appositamente formati”.
Ma non è tutto. Prosegue Cipolli: “Siamo addirittura arrivati al punto di non poter dare seguito economicamente a nostro carico al progetto di integrazione e supporto al team dell’ambulatorio con una psicologa e una nutrizionista che, presenti sino al 2022, hanno dovuto attualmente interrompere il proprio lavoro. Un vero assurdo controsenso”.
Niente campi neanche in autofinanziamento
Nel frattempo tra le varie conseguenze è successo che il primo dei Campi di educazione socio-sanitaria (quello per i più piccoli) avallati inizialmente dall’Azienda Ospedaliera stessa, non si è potuto svolgere nella prima settimana di luglio a Passignano, nonostante la possibilità di autofinanziamento da parte dell’associazione, in quanto sono venute meno anche le consulenze dei medici del servizio di Diabetologia pediatrica e la partecipazione al campo degli specializzandi.
Stesse problematiche per quello per gli adolescenti in programma dall’8 al 10 settembre in un’altra struttura di Assisi, che tuttavia potrà svolgersi grazie alla presenza di personale sanitario dell’ambulatorio di Diabetologia pediatrica di Terni, diretto dalla Dr.ssa Celi e da medici dell’“Ospedale Bambin Gesù” di Roma. “Si tratta di appuntamenti fondamentali – conclude Cipolli – da sempre organizzati insieme all’Azienda, momenti imprescindibili per le famiglie ed i ragazzi che si confrontano con questa grave malattia dell’età evolutiva: il diabete di tipo 1, che purtroppo si vive ogni giorno e che può insorgere in qualsiasi momento. Non vorremmo restare prigionieri della burocrazia e di problematiche non risolte all’interno dell’Azienda stessa. Un muro di gomma, insomma, quello eretto dalle parti del “Santa Maria della Misericordia”, nonostante il supporto fornito dalla presidente della Regione Tesei, dai funzionari della direzione regionale Welfare e dal direttore della Sanità regionale D’Angelo che sono stati coinvolti sull’argomento. Per questo chiediamo che si rivolgano maggiore attenzione alla cura del diabete in età evolutiva e adeguato supporto al servizio regionale di Diabetologia pediatrica sottoscrivendo immediatamente le due convenzioni sospese”.