Bandecchi contro tutti in consiglio comunale "Alcuni di voi dovrebbero essere in galera". "Fino a qui solo disgusto come sindaco"
Stefano Bandecchi in versione schiacciasassi: nel consiglio comunale di oggi, 6 luglio, il sindaco di Terni ha messo in piedi uno show a tutto campo: dal dissesto all’ospedale, dai rapporti con i consiglieri ad Ast, Bandecchi ne ha per tutti.
Ospedale Terni, Bandecchi punta ai soldi dell’Enel
“La liquidità di questo Comune sono 100milioni, oggi serve solo a fare circa 1200 Km di strade per essere messa a posto, visto che un Km di strada costa 100mila euro – ha sottolineato Bandecchi – Abbiamo guardato la questione sanità e sono sempre più convinto che abbiamo trovato tutto ciò che serve per costruire un ospedale in tempi molto brevi. La Regione prende dall’Enel 4 milioni, ma non mi risulta. Dal primo gennaio Enel dà alla Regione 20milioni all’anno e questi soldi sono per intero dei ternani. Per 5 anni questi 20 milioni dovrebbero essere destinati alla costruzione dell’ospedale di Terni. Enel con 80milioni di utile come cifra minimale si renderà disponibile a finanziare l’ospedale per 50 milioni per 5 anni: la Regione ne mette 80. Nelle prossime ore continueremo ad approfondire il tema: molte cose devono essere cambiate”.
Bandecchi in consiglio “Se il Comune fosse stato un’azienda privata, molti di voi sarebbero in galera”
“Non abbiamo più intenzione di pagare ai dirigenti il massimo della cifra come del premio se i cittadini ternani continuano a vivere nell’onta e nel disonore in cui vivono tutti giorni – continua il sindaco – Se questo Comune fosse stato un’azienda privata, molti di voi sarebbero stati in galera e, come minimo, indagati da un bravo magistrato che avrebbe detto come cacchio vi permettete di pagare dei dirigenti al 100% delle proprie possibilità quando la vostra azienda fallisce. Il dissesto non l’ho inventato io, mi sono limitato a vedere come lo avete risolto: 35 milioni di mutuo, 35 milioni di debiti, quindi non avete risolto niente. Ho fatto dire al Ministero dell’interno che pretendiamo di parlare con chi gestisce la cassa, perché se è vero che dovete incassare ancora 29 milioni, vuol dire che se li deve comprare lo stato e ci deve dare 29milioni liquidi, sennò il dissesto non può chiudere”.
I bulletti da bar e l’indennità da sindaco “Non rinuncio”
“Da quando sono entrato in questo Comune trovo che tutti hanno un atteggiamento da bulletti da bar e sinceramente comincio ad essere stanco e io non rinuncerò mai allo stipendio da sindaco, perché io ho rinunciato a 395mila euro al mese per fare questo lavoro e sinceramente fino ad oggi mi ha portato solo disgusto. Noi risolveremo il dissesto in pochi mesi, pagando i 20 milioni di debiti, altrimenti inizierebbe un altro dissesto. Capiamoci bene, a me non può fregar di meno: se volete possiamo votare un altro dissesto anche stamattina e io torno a fare il mio lavoro e anche voi e nessuno morirà di fame, ma certo io morirò di fame meno di voi: non sarà simpatico, ma è così. Quindi o mi fate lavorare e dire cose utile, oppure avremo sempre un brutto rapporto”.
Bagarre in consiglio “Qui finisce malissimo”
A queste parole Pierluigi Sinelli, consigliere del Pd, con un cenno del capo dissente e Bandecchi subito incalza: “Avete governato per 300 anni e siete voi i falliti. Prima di storcere la testa inizi a lavorare, poi a storcere la testa. Prima di storcere la testa con uno che porta i soldi a casa tutti i giorni, lei deve imparare a lavorare stia in silenzio e sia più rispettoso della mia figura”. Nella concitazione del momento, Bandecchi urta un contenitore di plastica e commenta “toglietemelo prima che glielo tiri”. Alla reazione di Spinelli, Bandecchi risponde nervoso: “Stai calmo, sta tranquillo figlio mio, con me caschi male, io sto giocando con te. Quando storcete la testa fatelo per una battuta, non per come si lavora, perché io vi posso insegnare a tutti. L’unica cosa che avete da fare qua dentro è questa caciara da bimbi. O iniziate a fare proposte serie per questo Comune, oppure qui sarà un gioco al massacro, perché voi siete in 12 e noi in 21, avete il destino di perdere ogni giorno, perché la democrazia è questa. L’opposizione è una risorsa importante che non significa dare ragione a noi , ma portare soluzioni alternative alle nostre e a portare una visione della città migliore della nostra e noi saremo disponibili a cambiare idea. Se continuate a penare a fare i duri qui finisce malissimo: primo non mi spavento, secondo non me ne può fregare di meno di voi, terzo noi siamo in 21 e voi in 12. è inutile che stiamo a perdere tempo, la città fa schifo. Se volete fare opposizione costruttiva sono felice di parlare con voi e ascoltare le vostre istanze”.
Arvedi “Se non gli piace Terni se ne vada”
“Trovo che Arvedi si stia comportando male con i ternani e senza indugio ho fatto scrivere che oggi l’inquinamento di Terni fa più schifo di ieri – continua Bandecchi – Terni ha il doppio dei tumori nella popolazione adulta, il triplo nell’infanzia. Abbiamo bisogno di lavorar ee tirare fuori il turismo in Italia. Terni è la peggiore città d’Italia per inquinamento. Arvedi è venuto qua per portare lavoro e ha chiuso aziende ternane del territorio per portarlo a Cremona, non va bene, lascia in cassa integrazione i lavoratori per settimane, non va bene e chiede di pagare meno l’energia elettrica. Arvedi fa l’imprenditore e da imprenditore risponde che le sue istanze fanno ridere, da sindaco rispondo che se non gli piace Terni può andarsene. Domani andrò personalmente al Ministero perché non si dà un miliardo a una persona che non ragiona con tutti noi: deve rispettare Terni altrimenti torni a Cremona”.