I gruppi consiliari di minoranza gualdesi puntano il dito sull’ultimo avviso riguardante la selezione per l’assunzione di un assistente amministrativo/contabile "Vi sono nomi di persone legate ad alcuni amministratori della città, sia a livello personale che contrattuale"
Concorsi pubblici sotto la lente di ingrandimento dell’opposizione a Gualdo Tadino. I gruppi consiliari di Forza Italia, Lega per Salvini e Cappelletti Sindaco puntano il dito soprattutto sull’ultimo avviso riguardante l’ammissione con riserva di candidati alla selezione per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di un assistente amministrativo/contabile (pubblicato sull’albo pretorio del Comune, determina n. 302 del 06/04/2023).
Tra l’elenco di ben 350 candidati che ambiscono a questa posizione – fanno notare gli esponenti della minoranza – “vi sono nomi di persone legate ad alcuni amministratori della città, sia a livello personale (compagne, cognate etc.) che contrattuale (contratti di lavoro politici). Cosicché ci troviamo di nuovo nella stessa situazione di qualche mese fa, e che abbiamo prontamente segnalato“.
“Ribadendo che non abbiamo nulla da eccepire sotto il profilo giuridico – aggiungono Viventi, Minelli, Raponi e Cappelletti – ci facciamo sempre la stessa domanda rivolta a sindaco e assessori e cioè se sia stato il caso di ‘avallare’ la partecipazione a tale concorso di queste persone, giusto per un briciolo di amor proprio, opportunità politica o scrupolo personale. Con tutti i concorsi pubblici in giro per l’Umbria, sarebbe forse stato più congruo che i nostri amministratori avessero invitato i propri cari e i propri collaboratori a partecipare a selezioni organizzate in altri Comuni”.
“Vogliamo evidenziare che in Italia, con uno scenario simile, c’è stata una levata di scudi dell’opposizione, con il primato assoluto dei moralizzatori del PD che in genere sono arrivati a chiedere, a gran voce, le dimissioni del Sindaco di turno – sottolineano i consiglieri di opposizione – A noi non interessa questo, quanto piuttosto evidenziare come i ‘bacchettoni’ della maggioranza si elevino ad essere moralmente superiori solo quando certe situazioni avvengono ‘fuori casa loro’. Già immaginiamo la risposta scontata, cioè che tutti possono partecipare ad un concorso pubblico perché non ci sono veti legislativi. A questo punto ci aspettiamo pure la ciliegina sulla torta: che vi siano membri interni all’interno della commissione giudicatrice”.