L'intervista al direttore artistico della candidatura: "Ad Assisi mi lega un grande affetto, sono arrivato qui quando avevo dieci anni ed è un privilegio essere cresciuto in una città che ha un messaggio e valori universali"
Una capitale di valori, che ispiri il mondo, e che lo faccia durante un periodo significativo della storia cittadina, ma anche italiana e mondiale. È il progetto di Assisi Capitale italiana della cultura 2025 pensato dal direttore artistico Joseph Grima, progetto che viaggia su un doppio binario: quello della città messaggio, ma anche quello di una città che ispira. E in cui gli assisani, e non solo, saranno chiamati a raccontare che onore sia essere accolti in una terra ricca di storia e cultura. Un po’ come hanno fatto con l’allora decenne Grima, oggi architetto, curatore e saggista dal ricco curriculum cosmopolita.
Nel periodo in cui cadono quattro ottocentenari legati al Santo Patrono d’Italia – l’ottavo centenario della “Regola Bollata” a Fonte Colombo (Rieti) e del Primo Presepe di Greccio (1223), delle Stimmate della Verna ((1224), della composizione del Cantico delle Creature (1225) e della morte del Santo (1226) – e nell’anno del Giubileo 2025, Assisi, la città del patrono d’Italia prova a diventare capitale italiana della cultura. Lo fa con tanti assi nella manica, ma anche dovendo battere la concorrenza non solo di altre due umbre – Spoleto e Orvieto – ma anche altre sette città, Agrigento, Aosta, Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Pescina (L’Aquila) e Roccasecca (Frosinone).
A lavorare sul progetto è un direttore artistico, Joseph Grima, che non solo ha collaborato a Mantova 2016 capitale italiana della cultura e a Matera 2019, capitale europea della cultura, ma che ha anche vissuto ad Assisi da piccolo (frequentando qui medie e superiori), che ancora vive la città nonostante gli impegni in giro per il mondo e che ha un sogno: portare ancora più in alto la leadership morale e culturale della città e ispirare il mondo con i valori e l’ispirazione che Assisi dà: “Spero di poter trasmettere agli altri la gioia di essere assisani e che onore sia essere assisani o persone accolte ad Assisi anche se per un breve periodo”, dice Joseph Grima intervistato da Tuttoggi.info.
Sette anni fa la collaborazione con Mantova 2016, quattro anni fa la progettazione della candidatura vincente di Matera 2019: da persona che ad Assisi ha vissuto e che è ancora legata ad Assisi, quali sono le emozioni di lavorare per far vincere la sua città? “Per chiunque lavorare per la propria città è un grande onore – la risposta – ad Assisi mi lega un grande affetto, sono arrivato qui quando avevo dieci anni ed è un privilegio essere cresciuto qui, in una città che è una piccola comunità, ma anche una capitale mondiale, una città speciale, emblematica e simbolica. Anche per questo siamo molti motivati e spinti da una grande voglia, quella di poter condividere con gli altri questa esperienza di vivere in un luogo che da millenni è di ispirazione per artisti antichi, moderni e contemporanei e per generazioni di persone. La candidatura può essere un’occasione di moltiplicare l’ispirazione che Assisi offre grazie alla sua capacità di accogliere“.
Come sarà coinvolta ‘materialmente’ la città in vista di un percorso che dovrà portare al 2025? ”Il dossier che abbiamo preparato è un’impalcatura da riempire, poi abbiamo la grande fortuna di avere con noi oltre 250 associazioni, non solo di Assisi – città e frazioni – ma anche regionali. Indipendentemente dalla vittoria speriamo di aprire la città a tutto il comprensorio e non solo e di creare una piattaforma di condivisioni, che renda il 2025 un omaggio al Codice 338 e al pensiero che Francesco ha donato ad Assisi e all’umanità di tutte le discipline artistiche. Il Cantico delle Creature (appunto il codice 338, ndr) comprende valori che non sono solo religiosi: è una laude della natura e degli elementi e noi vorremmo tradurre questi elementi in un programma culturale che sia non solo uno sguardo al passato ma anche sul futuro: il nostro futuro“.
Nel 2019 sperava che la candidatura di Matera fosse un “modello per una nuova Europa capace di assorbire le energie di una generazione giovane che vive un momento di grande incertezza“. Come pensa che le giovani generazioni possano essere coinvolti in una candidatura che per alcuni temi sembra lontana dalla loro sensibilità? “Uno degli aspetti che vorremmo sottolineare e rafforzare è che c’è un grande bisogno di cultura e cercheremo di creare qualcosa che sia unificante per tutte le generazioni. E tutto quello che costruiremo da qui al 2025, come detto, vorrà aprire Assisi a un comprensorio più ampio. Vorremmo inoltre anche ripensare quello che significa produrre grandi eventi, non solo momenti di spettacolo e impatto collettivo ma anche momenti distensivi e riflessione, spazi di cui abbiamo bisogno anche per riflettere sul nostro futuro e sul nostro percorso verso il futuro”
Cosa pensa che la candidatura di Assisi potrà dire al mondo? “La forza di Assisi: ha una specie di universalità, una città che rappresenta dei valori che non sono di una parte o di un’altra che che, come la fratellanza o la cura, riguardano tutti gli esseri umani. Assisi è emblematica, una capitale di valori a prescindere dalla vittoria”. Vittoria che ovviamente Joseph Grima si augura, sempre nel segno di una città messaggio: “Assisi deve vincere – la risposta alla domanda sul perché il comitato dovrebbe scegliere il progetto della città serafica – perché è una città generosa che ha tanto da dare all’umanità: abbiamo un forte bisogno di Assisi e del suo messaggio”.