Il day after della disperazione dell’imprenditore edile che ieri sera ha tenuto tutti col fiato sospeso minacciando di volersi buttare dalla gru di Piazza Pianciani, è cominciato questa mattina presto in Comune. L’uomo, originario dell’Albania ma ormai da anni residente a Spoleto, aveva inscenato la clamorosa protesta non riuscendo a riscuotere alcuni crediti (per svariate migliaia di euro) che forse riuscirebbero a salvare la propria azienda dal fallimento.
Una mancanza di liquidità che lo ha esposto in prima persona, subendo nei giorni scorsi anche lo sfratto dalla abitazione dovev viveva con la moglie e i due figlioletti. Ora si è rasferito nella casa del fratello.
Come promesso dal sindaco, questa mattina il Comune ha dato il via libera per concedere all’uomo un alloggio a San Martino in Trignano. Proposta che il piccolo imprenditore ha dovuto rifiutare non avendo più neanche una autovettura a disposizione. Come ha dovuto rifiutare un lavoro che il proprio avvocato, Donatella Tesei, sindaco di Montefalco, si era offerta di procurargli nelal propria cittadina: troppo lontana anche questa se non si ha un mezzo. A cercargli un lavoro a Spoleto sta lavorando anche il sindaco Benedetti i cui uffici stanno valutando la possibilità di concedere un piccolo aiuto alla famiglia albanese. L’avvocato Tesei ha inoltre annunciato che è di prossima soluzione una transazione con una impresa che deve al suo assistito circa 13mila euro.
In tarda mattina si è tenuto il colloquio che il sindaco aveva promesso all’albanese con i giudici del Tribunale di Spoleto. All’incontro era presente il giudice Roberto Laudenzi (il presidente Pinelli era impegnato al giuramento degli allievi della Scuola di Polizia).
Il disperato gesto del piccolo imprenditore ha di fatto riacceso i riflettori sulla delicata situazione in cui versa il settore dell’edilizia. Un tema che sarà domani affrontato alla Biblitoeca di Palazzo Mauri nel corso del convegno organizzato dall’Ance Umbria “Analisi e prospettive del settore delle costruzioni nel comprensorio di Spoleto e Valnerina”
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