Master di inter-universitario di II livello di Uroginecologia all'ospedale di Terni. Un successo che dura da 7 anni
Si è concluso il 16 dicembre il Master inter-Universitario di II livello di uroginecologia. Ospiti e discenti italiani e stranieri si sono confrontati in questo settore ultraspecialistico per trovare le soluzioni più innovative. Nato dalla collaborazione tra il dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Perugia, con le Università degli Studi di Firenze, Verona, Foggia e della Laguna (Spagna), il master, diretto dalla prof.ssa Elisabetta Costantini, si è svolto presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni in 3 giornate interamente dedicate alla chirurgia in diretta e dove pazienti di tutta Italia hanno trovato soluzioni innovative grazie alle più avanzate tecniche chirurgiche disponibili che utilizzano interventi per via vaginale, con e senza uso di reti, sling riaggiustabili e tecniche videolaparoscopiche e robotiche.
Master di Terni forma decine di ultraspecialisti
“Il master che è alla sua settima edizione – spiega la prof.ssa Elisabetta Costantini, direttore della Clinica Urologica ad indirizzo Andrologico e Uroginecologico dell’Ospedale di Terni – ha formato decine di ultraspecialisti, sia urologi che ginecologi, che oggi in tutta Italia diffondono la cultura dell’urologia funzionale. La settimana si è aperta il 12 dicembre con una sessione teorica tenuta dai massimi esperti internazionali del settore ed alla presenza del Direttore Sanitario Pietro Manzi che ha dato il benvenuto ai partecipanti. Tra di loro come osservatrici due urologhe dell’Università di Riga (Lettonia)”.
Master, un vero successo
“È stato un vero successo e questo, ribadisce la prof. ssa Costantini, grazie alla collaborazione di tutto il personale sanitario dell’Azienda di Terni dagli anestesisti, agli infermieri, agli OSS e a tutta la Direzione. La mia più grande soddisfazione dimostrare che l’Ospedale di Terni è in grado di fare Scuola ad alto livello ed i master chirurgici sono il classico di esempio della grande collaborazione tra Azienda sanitaria e Università per il diffondere della cultura medica”.