La questione è arrivata fino in Consiglio comunale, Secondi "Affrontare vicenda nel rispetto dell’autonomia scolastica ma a tutela delle famiglie" | Genitori già minacciano trasferimento in altre scuole
Il sindaco di Città di Castello Luca Secondi ha annunciato di aver preso appuntamento – dopo il 9 gennaio – con il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Sergio Repetto, per valutare la situazione che si è determinata nelle scuole di La Tina e Rignaldello riguardante la modifica dell’orario delle lezioni settimanali, con la chiusura delle scuole il sabato.
La comunicazione è arrivata durante il Consiglio comunale di ieri (19 dicembre) e dopo la decisione presa venerdì scorso (16 dicembre) dal Consiglio di circolo, che ha dato il via libera alla modifica proposta dal dirigente scolastico (come “temevano” i genitori): la rinuncia al tempo modulare antimeridiano (in 6 giorni) e l’introduzione di un orario settimanale su 5 giorni, dal lunedì al venerdì (orario 8-13, due rientri pomeridiani obbligatori dalle 14.10 alle 16.10 e senza servizio mensa facoltativo, se non per i giorni del rientro), che entrerà in vigore dal prossimo anno per tutte le classi. Molti genitori, furiosi, avrebbero già in mente di trasferire i figli in scuole private.
Scuola La Tina verso chiusura il sabato | Famiglie insorgono “Cambio orario penalizza genitori”
Il primo cittadino rendendo noto come la vicenda sia stata anche oggetto di alcune petizioni presentate dai genitori all’Ufficio Scolastico Regionale, ha spiegato che “gli atti inviati al dottor Repetto sollevano il fatto che questa nuova rimodulazione dell’orario di lezione va contro una serie di aspettative delle famiglie”, evidenziando come “la differenziazione dell’offerta oraria che c’era finora nei due circoli didattici riuscisse a cogliere le necessità dei genitori e a creare un equilibrio ormai consolidato. Rompere questo equilibrio sicuramente crea preoccupazioni nei cittadini, che come istituzione dobbiamo affrontare con l’intento di trovare soluzioni che rispettino l’autonomia della scuola, ma vadano incontro anche alle esigenze della comunità”.
“E’ un’abitudine consolidata da anni mantenere solo in questi due plessi (La Tina e Rignaldello, ndr) l’orario dal lunedì al sabato per tanti motivi che soddisfano i genitori”, ha evidenziato Tanzi (Psi), nel dubitare dei benefici economici della rinuncia al sabato. Credo che il sindaco debba adoperarsi in tutte le maniere per mantenere la soluzione oraria del tempo modulare antimeridiano in entrambi i plessi scolastici o almeno in uno”. “Impedire qualunque possibilità di scelta anche per gli anni a venire alle famiglie può portare ad un problema serio – ha aggiunto Arcaleni (Castello Cambia) – Nel caso in cui le scuole che attualmente sono aperte anche di sabato non lo dovessero essere più, si prefigurerebbe in qualche modo un danno per i genitori”.