Evento Hdrà con Regione Calabria al Festival: assolti Mauro Luchetti e Governatore Calabria Oliverio, “il fatto non sussiste”
Assolti perché il fatto non sussiste. È finito l’incubo per lo spoletino Mauro Luchetti, fondatore del Gruppo Hdrà, per l’ex Governatore della Calabria Mario Oliviero e l’ex parlamentare Ferdinando Aiello, accusati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro di peculato per la ormai nota partecipazione della Regione all’Evento “I dialoghi di Paolo Mieli” che per anni hanno supportato il Festival dei 2 Mondi, registrando spesso molte più autorità e vip di quanto la stessa kermesse riuscisse a fare.
Finisce quindi in una bolla di sapone, dalle conseguenze ancora tutte da quantificare e probabilmente rivendicare, l’inchiesta che tre anni fa portò gli inquirenti a indagare, dopo le polemiche del M5S calabrese, cui fece da gran cassa quello spoletino supportato da pezzi dell’allora giunta municipale.
Già ad una prima lettura delle carte e di certe testimonianza, lo scandalo urlato ai quattro venti sembrava avere le forme di un grosso granchio.
Dal sapore della vendetta. A sud per interrompere ad ogni costo l’ascesa del presidente della regione. In Umbria per allontanare un imprenditore, Luchetti appunto, da sempre innamorato della sua città e che aveva messo per questa persino in gioco il suo Gruppo di comunicazione (Hdrà) con progetti che sono rimasti nella storia recente della città – dai contatti agevolati con l’Inps per il recupero della ex colonia di Monteluco e dell’ex convitto femminile alla “Carta di Spoleto” – che indubbiamente davano fastidio al nuovo (si fa per dire) che avanzava e che voleva veder chiaro su tutto. Anche a costo di fare un (ennesimo) buco nell’acqua.
La nota di Hdrà
“La società Hdrà” si legge in una nota battuta in prima serata “comunica che in data odierna il Tribunale di Catanzaro ha assolto ‘perché il fatto non sussiste’ il proprio fondatore Mauro Luchetti da ogni addebito per la vicenda relativa alla concessione di un contributo di circa 60mila euro da parte della Regione Calabria al suo format ‘Gli incontri di Paolo Mieli’ svoltisi nell’ambito del Festival dei 2 Mondi di Spoleto nell’anno 2018. La sentenza ha spazzato via ogni dubbio sulla legittimità dell’operato della nostra società e del suo Presidente Mauro Luchetti, il quale tiene a dichiarare: “pur dispiaciuto per i danni collaterali che il coinvolgimento processuale ha arrecato al nostro gruppo in termini economici e di immagine, ho sempre avuto fiducia nella giustizia e nell’esito positivo del processo”. Anche i quotidiani calabresi stanno battendo la notizia dell’assoluzione con formula piena dell’ex governatore.
La soddisfazione degli avvocati
Soddisfatto il pool di avvocati che difendeva Luchetti e la nota società di comunicazione, pool composto dal professor Coppi e dagli avvocati Gambardella e Minciarelli. Raggiunta al telefono da Tuttoggi, la legale Tatiana Minciarelli commenta di “aver sempre creduto che l’esito del procedimento avrebbe portato a tale risultato che scagiona senza ombra alcuna la posizione del nostro cliente. Attendiamo ora le motivazioni della sentenza sulle quali faremo le nostre valutazioni”.
Quegli incontri che non torneranno più
Ai danni indubbiamente subiti dalla società capitolina, si aggiungono quelli per la città che dal 2019 ha visto sfumare l’occasione di un evento come “I dialoghi di Paolo Mieli” che, grazie alla presenza dell’ex direttore del Corsera, storico e saggista, richiamava autorevoli personalità del mondo delle istituzioni, della politica, della cultura e dello spettacolo. L’ultima edizione registrò quelle di Raffaella Carrà, Paola Cortellesi, Franca Leosini, Gabriele Muccino e Marco Travaglio, ma anche dello stesso sindaco di Spoleto e presidente del Festival Umberto De Augustinis che, appreso delle indagini, non ci pensò due volte a prendere le distanze dal talk di Hdrà. Con buona pace per la presunzione di innocenza. Prima ancora, ministri come Pinotti e Lorenzin, scrittori del calibro di Edoardo Albinati, giornalisti come Lilli Gruber e Pierluigi Battista. Ci sono state edizioni in cui era più facile vedere un rappresentante del Governo al salotto di Mieli che alla Prima al Teatro Nuovo.
“I dialoghi”, volenti o nolenti, furono così costretti a trasferirsi, con altrettanto successo, in quel di Napoli. Pensare a un loro ritorno nella città del festival appare quanto meno difficile oggi.
A meno che il sindaco della Città e presidente del Festival Andrea Sisti e la d.a. Monique Veaute non vogliano rendere giustizia a un format che tanto successo aveva, da far impallidire persino la platea di vip del Concerto finale del Festival. Non fosse che per giustizia.
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