Nonostante il pIano di recupero sia stato deliberato dalla giunta nel febbraio 2021, la situazione di degrado e abbandono è rimasta la stessa | Villarini "Proprietà è privata e lavori partiranno solo quando Comune potrà intervenire"
“Città di Torino” ancora senza futuro. Il glorioso stadio alle porte di Umbertide, dove nel 1973 giocò anche la Juventus (da qui il nome dell’impianto), resta ancora in un triste limbo senza certezze.
La questione è stata riportata nuovamente in Consiglio comunale da Umbertide Cambia, con il capogruppo Giovanni Codovini che ha rappresentato anche le rimostranze dei Socialisti per Umbertide, da tempo sopra questa intricata vicenda.
Nonostante sia stato deliberato dalla giunta nel febbraio 2021, il Piano di rilancio per i lavori di ristrutturazione – per un importo di 140 mila euro – non è infatti mai partito. In Consiglio lo stesso assessore Alessandro Villarini ha comunicato come “l’area non sia stata ancora espropriata con un apposito decreto“, rimanendo dunque di proprietà privata.
Questo implica dunque che nessuno ha diritto ad accedervi, nemmeno il Comune di Umbertide, non avendo ancora formalizzato “l’immissione in possesso” ai sensi di legge. Solo quando la situazione si sbloccherà l’Ente potrà entrare nell’area e valutarne lo stato: i lavori, a quel punto, riguarderebbero innanzitutto il rifacimento della recinzione mentre procedura tecniche e tempistiche previste saranno verificate dal nuovo responsabile unico del procedimento.
Nessuna novità dunque, ormai dal 2020, quando lo stadio “un pezzo importantissimo della storia sportiva e sociale della comunità, è finito nel dimenticatoio” in condizioni di evidente degrado, tra erba altissima e strutture fatiscenti. Per la verità la convenzione con la Srl proprietaria del plesso sportivo era scaduta già dal 31/12/2018, con l’interruzione delle utenze idroelettriche avvenute solo nel settembre 2020.