Il rapace fa parte delle specie protette patrimonio dello Stato, il recupero è stato effettuato da Wildumbria "Servono azioni attive contro questi comportamenti"
Come ogni anno, con l’apertura della stagione venatoria, tornano anche i fenomeni di bracconaggio ai danni della fauna protetta, patrimonio dello Stato.
In questi giorni, nei boschi di Gubbio, dietro segnalazione di un cittadino, è stato infatti recuperato morto un giovane esemplare di Falco pellegrino (Falco peregrinus), specie elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e oggetto di tutela secondo l’Articolo 2 della Legge 157/92, colpito e ucciso da colpi di fucile.
Questo rapace è stato recuperato e preso in cura da Wildumbria ma purtroppo, a causa delle gravi ferite riportate, non ce l’ha fatta. “Non abbiamo parole che possano descrivere i nostri sentimenti verso questo genere di comportamenti né verso questo genere di ‘persone’ – hanno dichiarato i volontari – Ci auguriamo, per l’ennesima volta, che istituzioni e associazioni venatorie intraprendano azioni di educazione civica all’interno delle ATC e che si persegua chi si rende protagonista di questi atti criminosi che troppo spesso sono celati da un velo, neanche troppo sottile, di omertà”.
L’appello di Wildumbria è quindi diretto ai dirigenti delle associazioni venatorie umbre, alle ATC, a tutti i portatori di interesse e all’assessore alla Caccia Roberto Morroni, “perché si intraprendano azioni attive contro questo comportamento che troppo spesso caratterizza alcune zone della nostra Regione”.