Lunedì pullman di cittadini da Spoleto alla sede Usl contro l'ambulatorio chiuso. E il sindaco lancia l'appello ai medici
Un pullman di cittadini fino a Terni per incontrare il direttore generale dell’Usl Umbria 2 De Fino e protestare contro la chiusura dell’ultimo ambulatorio medico del centro storico di Spoleto. L’iniziativa è promossa da un comitato spontaneo di (ex) assistiti del dottor Maurizio Hanke, che dopo il pensionamento ha dato la sua disponibilità per tenere aperto l’ambulatorio – anche gratuitamente – di via Brignone. Una proposta che però è stata respinta dall’Usl.
Lunedì mattina – fanno sapere i promotori dell’iniziativa – un pullman pieno di abitanti del centro storico di Spoleto andrà a Terni nella sede dell Usl 2 in via Bramante per protestare contro la soppressione dell’ultimo ambulatorio di medicina generale esistente nella parte alta di Spoleto. “Oltretutto è molto probabile che a questo faccia seguito anche la chiusura della farmacia presente in zona – sostengono – perché ovviamente essa non avrà più un sufficiente giro di affari per rimanere in vita. Cosicché con un sol colpo il centro storico di Spoleto, nella sua parte più collinare, perde lo studio medico e la farmacia procedendo nella strada della desertificazione e del suo impoverimento economico e sociale”.
Nei giorni scorsi anche il sindaco Andrea Sisti aveva lanciato un appello rivolto in particolare ai giovani medici affinché aprano un ambulatorio nella parte alta della città: “Non va assolutamente sottovalutato il fatto che nel centro storico sia venuto meno l’ultimo presidio ambulatoriale. Da anni si registra una diminuzione dei servizi in quest’area della città ed una delle sfide più importanti che stiamo affrontando riguarda proprio l’individuazione di azioni e misure che possano invertire la rotta nel corso della nostra amministrazione.
La bellezza del nostro centro storico non risiede solo nella meraviglia dei monumenti, delle chiese e dei teatri, ma anche e, in questo caso aggiungerei, soprattutto nel fatto che è un luogo dove si può vivere e lavorare, dove esiste una dimensione di relazioni e di vivibilità difficilmente riscontrabile altrove, che dovrebbe invogliare e non dissuadere dal garantire un servizio così importante.
È un invito che rivolgo ai medici del territorio, soprattutto ai più giovani: questa vicenda deve farci riflettere. Abbiamo bisogno di dare un svolta al nostro centro storico e possiamo riuscirci innanzitutto se non perdiamo quello che oggi c’è. Come amministrazione vi assicuro che stiamo lavorando e studiando affinché questo possa accadere, non è semplice ma è l’unica direzione possibile. Ai medici dico date un segnale anche voi: insieme si può fare”.