Soddisfazione per il dibattito in Consiglio comunale: Far capire a Roma le conseguenze del mancato ricambio generazionale"
“Finalmente”. Questo il commento della RSU e delle organizzazioni sindacali dello Stabilimento Militare del Munizionamento Terrestre di Baiano di Spoleto per il dibattimento al Consiglio comunale
di Spoleto dell’ordine del giorno sui problemi in cui versa l’Ente. Difficoltà, ricordano, poste da tempo all’attenzione delle autorità locali, regionali e ministeriali, “per le conseguenze del mancato ricambio generazionale in un settore delicato come quello della lavorazione degli esplosivi”.
“Nonostante i vari proclami – evidenziano le organizzazioni sindacali – è bene ricordare che l’Istituzione che ci ha prontamente dato ascolto è stata la Seconda Commissione regionale, pronta nel votare all’unanimità un documento, poi fatto proprio dal Consiglio regionale e anch’esso votato all’unanimità, che sintetizza il contenuto del proficuo confronto tra sindacato e rappresentanti regionali, elencando caratteristiche, ritardi e conseguenze di un sito produttivo al servizio del Paese (fiore all’occhiello dell’ex area tecnico-industriale della Difesa). Con l’intento di sollecitare presso i vertici del Ministero della Difesa e dell’Agenzia Industrie Difesa quell’attenzione necessaria a concretizzare quanto promesso e chiesto con insistenza dal sindacato per garantire sia la continuità professionale, tramite il travaso delle competenze da un lato, sia le positive ricadute su di un territorio in sofferenza per le note difficolta occupazionali”.
Per questo le organizzazioni sindacali accolgono con favore l’esito del confronto in Consiglio comunale, con l’impegno del sindaco di affrontare con il nuovo Governo le note difficoltà dello Stabilimento militare di Baiano.
L’auspicio è che l’azione congiunta dell’amministrazione comunale spoletina e regionale possano “produrre quello slancio necessario affinché a Roma comprendano la necessità di cui siamo portatori. Prima che gli attuali detentori della conoscenza, prossimi alla pensione, escano e possa perdersi un know-how a cui non si potrebbe rimediare. Sarebbe il naufragio definitivo – concludono i sindacati – della speranza per un’attività necessaria, efficiente e in sicurezza, posta al servizio del Paese”.