"Non esistono le condizioni di serenità in maggioranza"
Si dimette il vicesindaco Lucia Fatichenti, lasciando l’incarico in giunta e il ruolo in consiglio comunale. Il motivo sarebbero frizioni in maggioranza, almeno stando alla lettera che mette la situazione nero su bianco.
“Non esistono le condizioni per andare avanti”
“Tale decisione – dice Fatichenti – con la presa di coscienza che non esistono più le condizioni di serenità e di condivisione degli obbiettivi all’interno del gruppo di maggioranza in generale e nella relazione con Lei in particolare, che possano consentire il mio proseguimento dell’azione amministrativa.
Dall’inizio del mandato ho cercato di dare il massimo contributo affinché questo gruppo potesse realizzare il programma da tutti noi condiviso, presentato e votato“.
Gli impegni
“Pur consapevole di tutti i limiti derivanti dal fatto che alcuni di noi fossero cittadini alla prima esperienza amministrativa e con tutte le vicende che sono occorse a livello mondiale, cambiando e stravolgendo il quadro generale nel quale ci siamo trovati ad operare, ho cercato di dare Il meglio nelle deleghe di competenza. Tutta la mia attività amministrativa, giunta ormai a tre anni e qualche mese del nostro mandato politico, è stata condotta con il massimo impegno, nell’esclusivo interesse della comunità, ma soprattutto con la massima dedizione, convinta che solo in questo modo si possa e si debba agire nei confronti dei cittadini. Ho cercato di collaborare – per quanto possibile – con tutti i dipendenti comunali, ai quali va il mio sentito ringraziamento essendo stata a contatto con loro nella quasi totalità del mio incarico che oggi sono qui a rimettere nelle Sue mani”.
Le divergenze
L’ex vicesindaco parla di “divergenze con alcuni membri dell’attuale -Giunta, dei quali non condivido l’agire scomposto e non sufficientemente consapevole sia del complesso sistema di regole che caratterizzano il funzionamento di un Ente locale sia del ruolo irrinunciabile della programmazione, unito alla mancanza di una moderna visione di sviluppo di un territorio pur dotato di grandi potenzialità sono alla fine diventate motivo di rottura insanabile. Come già espresso verbalmente a Lei qualche settimana fa, quando avevo già maturato la decisione di rassegnare le dimissioni – seppure mi pareva che ci fosse allora la volontà corrisposta di proseguire con un comune intento progettuale – cosa che mi ha convinto a desistere in quella circostanza – ritengo che non si ravvisino più le condizioni per far sl che si possa proseguire”.