Il protocollo elaborato con l'Izsum alla luce dello studio sulla diffusione del virus tra i cinghiali | Prosegue il dibattito sul Dgr 95
Epatite Enei cinghiali, linee guida per il consumo delle carni. Dopo lo studio del rischio di prevalenza del pericolo Epatite E (HEV) nelle carni di cinghiale, la Regione Umbria, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Umbria – Marche (che è anche referente nazionale per la Peste suina africana), ha elaborato un documento che detta appunto le “Linee guida per un consumo consapevole della carne di cinghiale”.
Un protocollo per la corretta gestione e la manipolazione della carne di cinghiale e dei prodotti derivati al fine di ridurre il rischio di trasmissione del virus dell’Epatite E.
Le linee guida sono state illustrate nel corso di un seminario al quale la Direzione regionale Salute e Welfare della Regione Umbria ha invitato i rappresentanti delle associazioni venatorie e degli Atc, oltre ai referenti delle strutture sanitarie.
Il dibattito sul Dgr 95
Intanto le associazioni venatorie umbre, anche in occasione del primo confronti degli Stati generali della caccia, chiedono la revisione (e nel frattempo la sospensione) del Dgr 95 che regolamenta le modalità di controllo e di gestione delle carni. Attribuendo molte incombenze alla figura del cacciatore informato. Ma con il rischio che si alimenti il mercato illegale proprio per evitare l’eccessiva burocratizzazione delle procedure e i limiti numerici ai prelievi.
(notizia in aggiornamento, a seguire la definizione con il dettaglio delle linee guida)