Seconda commissione: diga di Valfabbrica per Foligno contro siccità. Sigismondi (Pd): "Proseguire progetti". Zuccarini incontra Legambiente
Il Topino langue, la morsa del caldo non si ferma e anche la palude di Colfiorito non attraversa un buon periodo. Di tutto questo si è parlato alla Seconda commissione di lunedì, convocata dal coordinatore Domenico Lini, con l’obiettivo di fare il punto su problematiche della siccità ed eventuali soluzioni. Ospiti il dirigente regionale Sandro Costantini, il presidente e il direttore del Consorzio di Bonifica, Paolo Montioni e Candia Marcucci, il presidente dell’Ente Acque Umbre Toscane Domenico Caprini e l’assessore all’ambiente, Decio Barili.
Siccità: piogge mai così basse
“Siamo alle prese con la siccità – ha detto Lini – che in molti casi è dovuta anche all’incuria o ad una politica che, in molti casi, ha voluto più parlarne che fare cose concrete. Di carenze d’acqua a Colfiorito già se ne parlava nel 1985. Con il canneto arrivato a 93 ettari ed è un problema. Serve ora agganciarci allo stato di emergenza per la siccità, per vedere riconosciuto qualcosa“. Dei numeri della crisi ha parlato Costantini: “Ogni mese meno della metà della piovosità media mensile – ha detto – e le sorgenti folignati iniziano ad essere in sofferenza, anche se il vero problema arriverà all’inizio dell’inverno. Sul Topino ci sono prelievi pubblici come Umbra Acque e Vus e prelievi. E i bacini di reintegro, la diga di Acciano non è la soluzione quanto a dimensioni. Sarà una soluzione quella di Valfabbrica, che sarà la più grande del centro Italia“.
Gli investimenti e i progetti del Consorzio di Bonifica
Il direttore del Consorzio di Bonifica Marcucci ha tracciato una fotografia degli impianti di irrigazione gestiti dal Consorzio, con un focus sugli invasi come la diga sul Marroggia, Collebasso e la vasca di San Sebastiano, riempita con prelievi superficiali sul Topino. “In una situazione come questa – ha detto – dobbiamo anche stare attenti ai prelievi. Quando saranno completate le opere di adduzione dalla diga di Valfabbrica, disconnetteremo la presa dal fiume e i costi dell’energia elettrica saranno risparmiati“. Montioni ha invece posto lo sguardo al futuro, con un occhio ai progetti e ai bandi. Oltre all’attuazione del “manuale della manutenzione gentile” per salvaguardare pesci, la formazione per gli agricoltori e la sensibilizzazione, a compimento diversi bandi. In arrivo per l’impianto irriguo 5 milioni di euro con l’obiettivo di ammodernarlo con la sostituzione di tubature, idrocontatori, tessere.
Diga di Valfabbrica: opere di adduzione fino a Limiti. Appalto deserto per il proseguo
Il pallino della diga di Valfabbrica è in mano al presidente Caprini: “Diventerà il 7° impianto d’Europa”. Quindi un excursus nel processo di progettazione e realizzazione dell’invaso. Al momento le opere di adduzione della diga sono arrivate fino a Limiti di Spello: “Già dal prossimo anno saremo in grado di immettere l’acqua nelle prime macro tubazione, per iniziare a usare quest’acqua. Verranno così laminate le piene, garantita l’acqua, tutelati i fiumi e le falde acquifere che sono risorsa fondamentale. C’è poi un finanziamento di 17 milioni che porterà l’acqua a San Sebastiano e fino a Montefalco. Il progetto è stato fatto ma l’appaltato è andato deserto. Ci hanno consentito di aggiornare una quota di prezzi. Siamo in una nuova fase e nelle prossime due settimane scadranno i termini e speriamo che le ditte partecipino. Un intervento che avrà la durata di due anni. Nel giro dei prossimi tre anni l’acqua potrà essere erogata“.
Sigismondi (Pd): “Acqua di Valfabbrica per la valle umbra”
Sul tema della diga di Valbbrica e sulla destinazione delle sue risorse idriche, ma anche in relazione al macrotema dell’acqua e della siccità, è intervenuto anche il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Elia Sigismondi. “Ora che il bacino si avvicina alla sua entrata in esercizio – ha detto – non si può bollare la discussione sulle risorse idriche come una guerra tra poveri. Prima di pensare ad altri territori, si trovino le risorse per concludere le opere già progettate che riforniscono la valle umbra sud. Sul Topino, è chiaro che Acciano non risolverà: in sede di rinnovo delle concessioni, dunque, si apra una riflessione sull’ammontare dei prelievi. Se si riuscirà ad agganciare la diga del Chiascio, i prelievi potranno anche essere inferiori senza mettere in difficoltà il Topino”. Per Colfiorito “una riflessione sull’estensione del Canneto va fatta, con la dovuta prudenza, anche attraverso una riduzione dell’acqua che le canne assorbono. Il futuro dei nostri territori dipende anche da questo”.
Il sindaco Zuccarini incontra Legambiente
“Ho ricevuto nel mio ufficio a Palazzo Comunale, Marco Novelli presidente di Legambiente ‘Foligno – Valli del Topino’ che mi ha illustrato l’appello per la salvaguardia del fiume Topino”. Lo ha reso noto il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini. “Un sostegno pieno e convinto “affinché si faccia finalmente luce sulle storiche e croniche vicende che vedono ormai da decenni una mala gestione delle risorse idriche del fiume Topino, a danno del territorio e dell’intera comunità”. Invito pertanto i Folignati e gli amanti del nostro fiume a sottoscriverlo. E’ ora di lavorare tutti insieme, a tutti i livelli per riprenderci il nostro fiume. Ricordo che l’asse del Topino godrà di attenzioni ed investimenti mai ricevuti prima, grazie al “Progetto di Riqualificazione del ‘Parco del Topino’ dal quartiere di Sportella Marini a Ponte San Magno: con la creazione di due percorsi pedonali paralleli, uno sulla sponda occidentale e una sulla sponda orientale; la realizzazione di attrezzature sportive a Sportella Marini ed un ponte ciclopedonale sul Topino in via Bolletta”, con investimenti per 990mila euro ottenuti nell’ambito del Pnrr. Grazie all’intesa con il Consorzio della Bonificazione Umbra inoltre, sarà ripulito l’alveo del Topino, con la risagomatura delle sponde, l’eliminazione della riva a ridosso delle mura del centro storico e la riapertura delle arcate dei ponti”.