Insieme ad alcuni pescatori ed al parroco salvò 30 ebrei imprigionati al Trasimeno sull'isola Maggiore: commemorato il poliziotto eroe Giuseppe Baratta
Insieme ad alcuni pescatori ed al parroco salvò 30 ebrei imprigionati al Trasimeno sull’isola Maggiore. Il poliziotto eroe Giuseppe Baratta è stato ricordato sabato mattina a Sant’Arcangelo di Magione durante la celebrazione in memoria dello storico salvataggio.
Nel 1944, infatti, 30 ebrei furono traghettati dall’isola Maggiore, dove erano stati imprigionati dai nazifascisti, e condotti in salvo nella ormai liberata Sant’Arcangelo.
La commemorazione, promossa dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato, si è svolta alla presenza del Cardinale Gualtiero Bassetti; del Vicario del Questore, Maria Grazia Corrado; del Sindaco di Magione, Giacomo Chiodini; del Sindaco di Tuoro sul Trasimeno, Maria Elena Minciaroni e dei rappresentanti di tutte le Forze di Polizia.
Attraverso una rievocazione storica dell’evento, sono stati ripercorsi i momenti salienti di quel salvataggio allorché, aiutati da alcuni pescatori, il poliziotto Giuseppe Baratta – allora in servizio alla Questura di Perugia – e Don Ottavio Posta – a quel tempo parroco dell’Isola Maggiore – hanno tratto in libertà, trasportandoli a bordo di imbarcazioni tipiche dell’area del Trasimeno, 30 ebrei rimasti sull’isola, sottraendoli all’eccidio.
“L’esempio dell’agente Baratta – ha sottolineato il Vicario Corrado – si ripropone per la sua attualità: il compito di soccorso e vicinanza alla collettività è oggi più che mai al centro dei compiti istituzionali della Polizia di Stato e di tutte le Forze di Polizia, quotidiani garanti di sicurezza, giustizia e verità”.
Nel contesto della cerimonia è stata svelata anche la targa di intitolazione a Don Ottavio Posta, insignito della medaglia d’oro al valor civile, della strada che conduce al molo dove attraccarono gli ebrei all’arrivo a Sant’Arcangelo.