Eseguite dalla polizia 8 delle 11 misure cautelari emesse dal tribunale contro la banda italo-albanese
Sequestrati anche un natante, tre auto e 50mila euro in contanti, oltre ad hashish e cocaina, all’organizzazione che gestiva lo spaccio di droga nella provincia di Siena, al Trasimeno ed a Perugia.
Il blitz della polizia di Stato di Siena è scattata all’alba ed ha dato esecuzione a 8 delle 11 misure cautelari (6 arresti in carcere e 5 obblighi di dimora) emesse dal gip del Tribunale di Firenze su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.
Per gli inquirenti gli albanesi si fingevano turisti e una volta in Italia, con la complicità di connazionali e persone del posto, vendevano la droga.
L’indagine, avviata lo scorso anno dalla Procura della Repubblica di Siena in seguito ad alcuni arresti, effettuati in flagranza dai poliziotti del Commissariato P.S. di Chiusi-Chianciano Terme, di due pusher dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio di Montepulciano (Si), ha permesso agli investigatori dello stesso Commissariato, dopo lunghi mesi di pedinamenti, appostamenti ed attività d’intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, di ricostruire la catena logistica e di comando esistente dietro gli spacciatori a suo tempo arrestati, facendo emergere, dopo lunghe e complesse indagini, l’operatività di una vera e propria associazione per delinquere capeggiata da cittadini albanesi, da tempo stanziati nelle cittadine di Montepulciano (Si) e Passignano sul Trasimeno (Pg), collaborati da italiani ed albanesi che vivono nelle Province di Siena, Perugia e Arezzo, con proiezioni operative persino in Albania.
Il sodalizio criminale è risultato particolarmente efficiente ed organizzato, con una vasta rete di clienti fidelizzati in tutta la Valdichiana, oltre alla disponibilità di prestanome per meglio schermare l’apparato logistico (immobili, veicoli e telefoni) necessario al supporto operativo dei pusher reclutati in Albania dall’organizzazione e ruotati con frequenza per sviare eventuali attività d’indagine.
Oltre alle 11 misure cautelari personali, sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari anche nei confronti di altre 5 persone, dedite sempre al commercio, vendita, cessione ed illecita detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, emerse durante l’indagine per collaborazioni occasionali con la predetta organizzazione.
E’ la prima volta, nella provincia di Siena, che viene contestato l’articolo 74 del DPR 309/90, evidenziandosi lo smantellamento di una organizzazione criminale, ben strutturata e a carattere internazionale, emersa grazie alle indagini svolte nei mesi scorsi. Italiani ed albanesi, dunque, uniti in un sodalizio criminale crocevia di un florido commercio di sostanze stupefacenti esteso nei territori di ben tre province.