di Mirko Menicacci (*)
Nella seduta del consiglio comunale del 26 febbraio è stato approvato il bilancio di previsione del 2010, con i soli voti della maggioranza di sinistra.
L'opposizione di centrodestra ha votato contro ad un documento programmatico che non propone idee nuove né innovative per lo sviluppo, la crescita e la competitività della nostra città. Questo bilancio non sarà in grado di cambiare, in meglio, la vita della città. Usando una terminologia calcistica è un bilancio che “gioca in difesa” e non è un bilancio d'attacco, fatto di scelte coraggiose come invece imporrebbero i tempi e la crisi di questi ultimi anni.
Molto bene aver implementato la spesa per il sociale, ma è ormai opportuno che l'amministrazione comunale studi e metta in campo strumenti innovativi e più opportuni di quelli utilizzati finora, per controllare che i servizi, i contributi e gli aiuti erogati vadano veramente a beneficio di chi ne ha vero e reale bisogno.
Ma in un volume complessivo di bilancio di quasi 20mln di euro, non è possibile stanziare solo 16mila euro per le spese correnti per la funzione dello sviluppo economico; così come è poco stanziare 200mila euro per la spesa corrente della funzione turismo, se è vero che si vuole dare a Trevi un nuovo modello di sviluppo turistico ambientale. A proposito di ambiente non sono previste azioni di alcun tipo per controllare e monitorare il livello di inquinamento dei fiumi e del territorio in generale.
La criticità maggiore è che non si è pensato a forma nuove di amministrazione atte a favorire lo sviluppo; visto il momento particolare il comune avrebbe potuto collaborare con gli istituti bancari locali per favorire l'accesso al credito a famiglie (giovani coppie) ed imprese; avrebbe potuto istituire un fondo per il consolidamento delle esposizioni delle piccole aziende; mancano politiche di ingresso nel mondo del lavoro per i più giovani.
Anche sul fronte turistico-ricettivo poteva essere fatto di più: bene puntare sulla valorizzazione di villa fabri e qualificare ancora di più i tradizionali appuntamenti come ottobre trevano, pick&nic,festivol ma c'è bisogno di essere più innovativi, più creativi: si potrebbe puntare su un turismo del benessere che ben si abbina alla coltura dell'olio, ad un turismo religioso visto che Trevi è posizionata sulla via Francigena e sulla via di Roma. Ma soprattutto vanno sperimentati nuovi modi e nuovi mezzi di comunicazione (più internet con web cam disseminate per i punti più belli della città), rafforzando le tematiche che più caratterizzano il territorio e distinguendosi dalle città vicine.
I tanto temuti tagli dei trasferimenti statali sono stai scongiurati, visto che la cifra prevista per il2010 è uguale a quella trasferita per il 2008; e comunque esistono ancora sacche di gestione non ottimizzate del denaro pubblico che sono molto superiori alle minori entrate: il comune di Trevi è socio, ad esempio, della società che gestisce il mattataio di Foligno che ad oggi registra debiti per 3,2mln di euro e perdite di 1000euro al giorno; il comune di Trevi sta pagando, da tempo, rate di mutui per circa 140mila euro all'anno per l'edificio ex-pastificio di Borgo Trevi che non si riesce a vendere e che è improduttivo. Queste sono le cifre che gridano vendetta, non i falsi tagli del governo di centrodestra.
(*) Consigliere comunale Pdl-Trevi