Per la serie "Tesori dell'Urbe" promossa dall'Unitre, il 9 aprile in programma una visita guidata alla chiesa di San Giuseppe ad Orvieto
Continua la seguitissima serie dell’Unitre di Orvieto denominata “Tesori dell’Urbe”. Si tratta di appuntamenti per la riscoperta di luoghi, ambienti e situazioni di particolare pregio custoditi sulla rupe orvietana. Sabato 9 aprile 2022, l’architetto Raffaele Davanzo guiderà la visita della Chiesa di San Giuseppe, in piazza F. A. Gualterio.
Due i turni previsti, per un massimo di 18 visitatori ciascuno: ore 10:30 e ore 11:30. Sarà possibile prenotarsi telefonando al numero 3394225985 (Prof.ssa Maria Silvana Petrangeli Cerquetti).
Nel 1647 il Comune di Orvieto elevò san Giuseppe al rango di protettore della Citta, o co-patrono, affiancato a santa Lucia che già ricopriva quel ruolo fin dal 1300.
A partire dal 1683 fu realizzata una chiesa in onore di san Giuseppe: fu costruita destinandole una parte della Piazza dei Fiori (dove si svolgeva il mercato della verdura), cioè quella che oggi è intitolata ad Antonio Filippo Gualterio. L’architetto fu Tommaso Mattei, appartenente proprio a quella nobile famiglia romana: e, malgrado un aspetto esteriore volutamente dimesso (dalle pareti intonacate emerge solo un semplice portale), il progetto si sviluppa attraverso un particolare dinamismo di interazione fra interno ed esterno, secondo una poetica pienamente barocca. Il Mattei parte infatti da un ottagono interno non regolare, cioè con lati alternativamente più grandi e più piccoli. Questi ultimi corrispondono all’ingresso, al presbiterio e ai due lati trasversali, che apre in absidi. Il tutto viene avvolto da un rombo che si estroflette nello spazio urbano, e chiudendo lo spazio finale della piazza con un arco che sostiene il viadotto che collega il palazzo Gualterio (la famiglia contribuì alle spese di costruzione della chiesa) ad un palchetto interno all’edificio religioso, che diventava quindi una sorta di cappella particolare. Tra le altre opere di Tommaso Mattei, ricordiamo la Cappella del Miracolo a Bolsena, del 1693, entro il complesso di Santa Cristina: anche qui opta per un ottagono semi-regolare che dà continuità organica a spazi diversi: si collega al nartece ed al presbiterio attraverso arditi architravi in curva. Sempre nelle vicinanze di Orvieto, ricordiamo la parrocchiale di Giove, che sulla scia della romana San Carlo ai Catinari unifica lo schema longitudinale con quello centrale a cupola. Mattei fu sempre architetto di grandi raffinatezze, pur nella semplicità delle linee generali.