L’intento di Amen è quello di impegnarsi a spendere energie per promuovere la vita
Continuano gli incontri con l’agenzia funebre Amen che tra i suoi tanti progetti parla anche dell’Umanesimo della fragilità e lo fa raccontando la figura dello psichiatra Vittorino Andreoli che descrive l’uomo come una storia, ossia una relazione tra uomini, e dell’importanza del concetto della fragilità come caposaldo dell’essere umano.
“Quando Vittorino Andreoli parla di Umanesimo della fragilità – spiega Emanuela Antonelli – descrive la morte come l’esempio massimo del limite dell’uomo. Ma invece di negarla lui dice che l’uomo deve proprio partire da quella fragilità.”
La fragilità è una caratteristica dell’uomo dunque e per nulla ha a che fare con la debolezza bensì con il senso del limite.
“Nel tempo, facendo questo mestiere, – racconta Stefano Andreini – mi sono accorto che chi si rivolge a noi vive un momento di fragilità profonda e disorientamento e ho potuto osservare quanto questi sentimenti rendano le persone uguali, bisognose di parlare, di condividere, di abbracciare e di essere abbracciate. Mi sono reso conto che il nostro è una sorta di osservatorio privilegiato riguardo l’umanità. Ed è proprio da noi che ci occupiamo di morte che deve partire un processo di rinnovamento culturale e spirituale intorno al tema della morte e della vita.”
L’intento di Amen, e dello staff che lo compone, è sicuramente quello di far bene il proprio lavoro ma, sotto la guida di Stefano ed Emanuela, l’agenzia vuole anche impegnarsi a spendere energie per promuovere la vita.
“Abbiamo tanti progetti in mente – spiega Emanuela – piccoli e grandi, alcuni già realizzati. Abbiamo adottato la parte di Via Marconi, antistante la sede spoletina dell’Agenzia, e la puliamo regolarmente, abbiamo messo un cesto per i rifiuti che gestiamo noi e con questo gesto quotidiano vogliamo testimoniare la necessità di uscire dal pensiero che è nostro solamente quello che ci appartiene bensì tutto il mondo.”
Anche questo è un modo per avvicinarsi al nuovo umanesimo professato da Vittorino Andreoli così come molti altri progetti in cantiere per l’agenzia Amen: la casa funeraria, l’introduzione della figura del cerimoniere per riportare l’attenzione sul momento del cordoglio e della memoria, il progetto dei boschi vivi e infine la Fondazione Amen, una Onlus che diventerà contenitore e strumento attraverso il quale dare forma a tutta questa progettualità. Non ultima la pagina Facebook di Amen per diffondere questi e molti altri pensieri sulla vita e sulla morte.