Dopo il pasticcio dello scorso anno, via libera dalla Conferenza Stato - Regioni sulla base delle indicazioni dell'Unione europea
Tortora selvatica, approvato il Piano di gestione nazionale. Il via libera è arrivato in Conferenza Stato – Regioni, scongiurando quanto avvenuto lo scorso anno, dove le Regioni nei loro Calendario venatori erano andate in ordine sparso, tra ricorsi al Tar e divieti preventivi.
La Commissione europea ha indicato la possibilità di cacciare la tortora sulla rotta migratoria centro-orientale, che interessa anche l’Italia, pur adottando specifiche limitazioni nel Piano nazionale di gestione. Che però è rimasto sempre al palo.
Ora la svolta, con l’approvazione comunicata da Mirco Carloni, assessore regionale alla Caccia delle Marche, tra le Regioni che avevano cercato una via per non bloccare del tutto la caccia alla tortora.
Il Piano per la tortora
Nel Piano si prevedono azioni per miglioramenti ambientali a favore della tortora selvatica, che le Regioni dovranno attuare e rendicontare, per poter consentire il prelievo. Così come dovranno essere rendicontati in tempo reale gli abbattimenti.
L’applicazione del Piano sarà valutata ogni anno da un tavolo tecnico a cui parteciperanno funzionari dei Ministeri Mite e Mipaf, l’Ispra, rappresentanti delle Regioni e delle associazioni venatorie, agricole e ambientaliste.
Caccia alla tortora: modalità e limiti
La caccia alla tortora può essere consentita al massimo per 3 giornate di preapertura, con carnieri da definire (si parla di 5 capi giornalieri e 15 stagionali al massimo). Fissato anche un limite per gli abbattimenti totali (da qui la necessità di una rapida rendicontazione).