Sulla strada di via Madonna dei Perugini il Comune in attesa di risposte dalla scorsa estate “Mi aspetto una comunicazione da parte di chi si era assunto un preciso impegno. Sollecitati tutti già dal mese di agosto”
Dopo 9 mesi dal suo utilizzo (maggio-giugno 2021) torna d’attualità la situazione della bretella di via Madonna dei Perugini – il tratto di strada che collega via Perugina con via Paruccini – oggi abbandonata e inutilizzata, oltre che chiusa al traffico e “incompleta”.
Questa arteria – lunga neanche un km – era stata un’operazione portata avanti parallelamente ai lavori di Anas sulla variante alla Ss 219 Pian d’Assino, per snellire il traffico pesante, che in alternativa sarebbe andato a congestionare – e devastare – le vie cittadine, così come in precedenza era già successo sulla vecchia 219.
La bretella era stata infatti pensata come una strada alternativa, resa possibile grazie all’intervento di una serie di imprese (Barbetti, Colacem, Cereria Artigiana, Colmef, CVR, S.I.A.M.I. e Autotrasporti Mori) per 200 mila euro, semplificando il sistema di trasporto ed evitando disagi, pericoli e danni alla pubblica incolumità.
Nel protocollo firmato da amministrazione e aziende nel maggio 2021 si dice che alla fine dell’operazione sarebbe stata valutata la possibilità di completare l’intervento, visto che la bretella si era comunque deteriorata, anche se questo non è mai avvenuto.
Il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati è intervenuto proprio ieri (1 febbraio), rispondendo a sollecitazioni e interrogativi di cittadini e social (“un’altra cattedrale nel deserto” dice qualcuno), che si chiedono quale sarà il futuro di questa bretella: “Già nell’agosto scorso abbiamo scritto alle aziende, se intendessero onorare l’impegno assunto e annunciato, di concludere i lavori e dare una sistemazione che consentisse l’apertura della bretella a tutto il traffico cittadino, sapendo che la strada rappresenta uno strumento di facilitazione della viabilità e decongestionamento delle arterie”.
“Non abbiamo ricevuto alcuna risposta ufficiale, che ritengo dovuta – prosegue il primo cittadino – poiché la bretella è stata fatta sì con le loro risorse, ma è stata funzionale alle loro esigenze. Tra l’altro nella convenzione con loro stipulata si legge che gli attuatori dei lavori si sono impegnati a ‘verificare ed eventualmente ripristinare, alla fine del periodo di transito per soli mezzi pesanti, le condizioni presenti allo stato di collaudo‘; rilevo peraltro che negli intenti iniziali condivisi dalle parti si confidava in un epilogo che portasse alla conclusione delle opere necessarie per rendere fruibile, a tutti gli effetti, la bretella stessa. Mi attendo perciò un’assunzione di responsabilità e una risposta, perché finora chi è rimasto in silenzio sono state proprio le aziende coinvolte”.