Dura replica in Consiglio, alla luce della legge 157/92 e dei provvedimenti assunti in Piemonte e Liguria, a chi chiede una proroga del calendario venatorio
“Allungare il periodo di caccia al cinghiale per arginare la peste suina africana? La legge nazionale lo vieta e comunque sarebbe improprio e inopportuno, perché favorirebbe la dispersione dei cinghiali”. Rispondendo a una interrogazione sull’attivazione di una filiera regionale della carne di cinghiale, l’assessore umbro alla Caccia Roberto Morroni ha replicato duramente ai consiglieri della Lega che chiedevano un prolungamento del calendario venatorio per consentire ancora la caccia al cinghiale.
“La legge 157/92 – ha ricordato Morroni – prevede solo tre mesi di caccia al cinghiale. E siamo in una regione dove vige la legge nazionale. Dopo tale termine, l’attività può prevedere soltanto il contenimento e il controllo. L’allungamento della caccia al cinghiale proposto da alcuni consiglieri per fronteggiare l’eventuale epidemia di peste suina africana – ha proseguito Morroni – è quindi improprio e inopportuno. Ricordo infatti che dove è stata accertata la presenza di peste suina africana è stata inibita la caccia, perché favorisce la dispersione degli animali”.