E' grande l'impegno dell'Arma dei carabinieri, anche a Terni, contro la violenza sulle donne: la sinergia con Soroptimist e Procura e la formazione
E’ grande l’impegno dell’Arma dei carabinieri, anche a Terni, contro la violenza sulle donne. In un anno sono state diverse decine le denunce raccolte dal Comando provinciale ternano, tutte che hanno portato a fermare e prendere provvedimenti di tipo penale nei confronti dei presunti aggressori. Nel 22% dei casi sono stati addirittura arrestati.
E la sensibilità dei militari dell’Arma su questo tema non si ferma solo alla repressione in sé, ma anche alla formazione del personale ed a strutture e strumentazioni idonee per aiutare le donne a sentirsi più sicure e protette.
Violenza contro le donne, “una stanza tutta per sé”
La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, vede l’Arma dei Carabinieri in prima linea nel contrasto a tale violenza. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni, che al calare del sole si tingerà di arancione, nell’ambito di un progetto di collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’associazione “Soroptmist International d’Italia”, è dotato di una sala d’ascolto, dedicata e pienamente operativa, “una stanza tutta per sé” utilizzata per l’ascolto delle vittime vulnerabili. La sala è allestita con un impianto di audio video registrazione e arredata con mobili studiati per renderla più accogliente e consentire l’escussione della vittima, sia essa minore o anche maggiorenne che si trovi in condizioni di particolare prostrazione e vulnerabilità, con l’ausilio di un esperto in psicologia o in psichiatria infantile.
L’ultimo passo, solo in ordine cronologico, di questo cammino condiviso e di questo sostegno reciproco nella lotta alla violenza su donne e minori è stato tenuto lo scorso 9 settembre, presso il Comando Compagnia Carabinieri di Orvieto, quando la Presidente di “Soroptimist” Terni, Alessandra Ascani, ha donato ai Carabinieri orvietani un kit per interrogatori in condizioni sfavorevoli, che consiste in una valigetta contenente un personal computer dotato di telecamera e microfono per poter raccogliere testimonianze.
Carabinieri appositamente formati su “codice rosso” e stalking
A seguito delle previsioni introdotte dalla Legge 19 luglio 2019 n.69 in merito alla disciplina del cosiddetto “codice rosso”, che dettagliano le procedure e le tempistiche di intervento a favore delle cosiddette fasce deboli, l’Arma dei carabinieri e, quindi, anche il Comando provinciale di Terni, ha sviluppato una particolare sensibilità al fenomeno specialmente in un’ottica preventiva e di formazione del personale.
A livello centrale, in attuazione al protocollo d’intesa tra il Ministro per le Pari Opportunità e il Ministro della Difesa, l’Arma ha istituito presso il Reparto Analisi Criminologiche (RAC) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS), una Sezione, denominata “Atti persecutori”, con specifiche competenze scientifiche. La citata Sezione provvede a sviluppare studi e ricerche di settore rivolti all’approfondimento del fenomeno e all’aggiornamento delle strategie di prevenzione e contrasto agli atti persecutori, riconducibili a condotte di stalking, anche attraverso collaborazioni con la comunità scientifica ed avvalendosi di uno specifico archivio per l’analisi statistica dei dati.
A Terni 5 militari nella Rete nazionale di monitoraggio
A livello locale, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni sono in servizio cinque militari, formati presso l’I.S.T.I. (Istituto Superiore Tecniche Investigative) di Velletri (RM) che assolvono le funzioni di: interlocutori qualificati e di supporto ai Comandanti di vario livello nell’adempimento delle attività – non solo investigative ma anche preventive – nel delicato settore; facilitatori per la tessitura di relazioni tra vari operatori sul territorio (centri antiviolenza, assistenti sociali, presidi ospedalieri, pool dedicati di Magistrati ecc.); recettori e osservatori di particolari derive o acutizzazioni dei fenomeni in osservazione; promotori di richieste di ausilio specializzato per le vicende caratterizzate da maggiore gravità e, infine; operatori qualificati per la “raccolta dei dati necessari all’analisi criminologica del fenomeno”. Questi Ufficiali di Polizia Giudiziaria – Marescialli e Brigadieri dal 2014 compongono la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere” e fungono da referenti qualificati per la trattazione dei casi più delicati di violenza di genere.
La sinergia con la Procura di Terni
Fondamentale importanza riveste, soprattutto nell’ottica della disciplina del cosiddetto “codice rosso”, la collaborazione con l’Autorità Giudiziaria locale, sempre molto attenta e sensibile alla tematica della violenza di genere. Ed è proprio tale sinergica e strategica collaborazione che ha consentito all’Arma ternana di ottenere i seguenti risultati.
Nel corso dell’attività di prevenzione e repressione dei reati di violenza di genere, nelle sue varie manifestazioni criminali che vanno dallo stalking ai maltrattamenti in famiglia, dalla commissione di atti persecutori fino al reato di violenza sessuale, l’Arma di Terni nell’anno appena trascorso (dal mese di ottobre del 2020 al novembre del 2021) ha proceduto per alcune decine di reati, tutti scoperti, quindi con gli autori identificati dalle investigazioni-indagini dei Carabinieri.
Tali indagini hanno portato all’arresto degli autori nel 22% dei casi, ed al deferimento in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Terni degli autori nel rimanente 78% dei casi.
In questa delicata materia stanno assumendo sempre maggiore rilevanza anche alcune misure alternative, sia pre-cautelari (quale il “divieto di avvicinamento alla parte offesa”) che amministrative (quale l’ammonimento) che l’Arma inoltra rispettivamente alle competenti Autorità Giudiziaria ed Amministrativa; anche in tale settore l’Arma ternana, dai primi mesi del 2021, in diversi casi ha richiesto l’emissione di tali provvedimenti.