Con un occhio ai voti di lista e uno alle singole preferenze, e con la mente a equilibri anche regionali, si complica il lavoro di Stefania Proietti per vare la giunta del secondo mandato da sindaco di Assisi. I mal di testa – e i mal di pancia – verrebbero dalla collocazione del Movimento 5 Stelle, che – seppur perdendo per strada la metà dei voti rispetto alle precedenti elezioni – e con un bottino di preferenze per la più votata, Isabella Fischi con 115 voti, inferiore a quello di molte altre persone che rimarrebbero fuori dal consiglio comunale, è stato comunque determinante per la vittoria. Vox populi preconizza per Fabrizio Leggio, ex consigliere comunale solo terzo nelle preferenze e al momento assente dal consiglio, un posto da assessore, ma non mancano i mal di pancia. Di tutti gli altri alleati.
Pd Assisi, M5S e Patto civico: cinque posti al sole e tanti mal di pancia
Sebbene un posto al sole per i Cinque Stelle non dispiacerebbe anche al Pd dell’Umbria pensando anche alle prossime regionali, fanno orecchie da mercante sia gli esponenti del Pd locale –anche considerato che il M5S è stato per lungo tempo all’opposizione, spesso battagliera, della precedente amministrazione sempre guidata da Proietti e in cui il Pd valeva da solo metà della coalizione – sia quelli delle liste civiche del sindaco.
Passo indietro: il consiglio comunale di Assisi, 16 consiglieri di cui sei di minoranza, è al momento composto da 4 consiglieri Pd, quattro consiglieri di Assisi Domani, un esponente di Assisi Civica e uno del Movimento 5 Stelle. I “sordi più sordi”, paradossalmente visto che sono una diretta emanazione del sindaco, almeno sulla carta, sono gli esponenti di Assisi Domani.
La civica della prima cittadina, pur avendo gli stessi voti del Pd, esprimendo anche il sindaco si vedrebbe togliere un assessorato per cederlo ai Cinque Stelle. Causando una “rivolta” tra gli eletti e i non eletti, considerato che tutti e quattro i consiglieri eletti hanno un numero di preferenze enormemente superiore a quelle di Leggio e che in quinta e sesta posizione nella lista civica del sindaco, qualora la prima cittadina si affidasse alle preferenze per scegliere gli assessori, ci sono Marylena Massini e Fabio Berellini. Con le loro 219 e 157 preferenze, hanno il triplo e il doppio di un possibile Leggio assessore, e peraltro con la metà dei voti di lista. Se il Movimento 5 Stelle è stato fondamentale per la vittoria, altrettanto ritiene di esserlo stata Assisi Domani.
Il nodo presidenza del consiglio
Se il Movimento 5 Stelle l’avrà vinta e Assisi Domani dovrà cedere un posto, la civica del sindaco potrebbe recuperare con lo scranno da presidente del consiglio. Ma anche qui non ci sono certezze. La minoranza con i suoi sei consiglieri potrebbe essere infatti pronta a insinuarsi nelle crepe della maggioranza, un revival di quanto accaduto nel 2016 quando la sfida interna alla maggioranza tra due consigliere del Pd, una sostenuta dal sindaco e l’altra dal partito, finì in parità e venne risolta solo dall’età anagrafica. Con uno smacco al sindaco, che sosteneva la consigliera perdente.
Toto giunta ad Assisi: i nomi – e la mente alla campagna del 2026
Al momento un posto sicuro in giunta sembrerebbero avercelo solo Valter Stoppini e Veronica Cavallucci, i più votati di Pd e Assisi Domani. Per l’ex poliziotto campione di preferenze era stata messa in giro la voce che avrebbe voluto un posto più tranquillo, ipotesi seccamente smentita già cinque anni fa, e ribadita ufficialmente a chi di dovere. Probabilmente ce la farà anche Massimo Paggi, capolista di Assisi Civica forte di 192 preferenze. Per gli altri due posti la sfida è aperta, con un occhio, non quello del sindaco ma di chi rimarrà anche dopo, anche alle prossime amministrative.
Ancora non si è neanche festeggiata la vittoria al primo turno per queste comunali 2021, che c’è già chi pensa al 2026: il mandato attuale di Stefania Proietti è il secondo, in città c’è già chi pensa che la prima cittadina potrebbe candidarsi alle regionali in programma nel 2024, e già si sentono i richiami per la prossima campagna elettorale. Nessuno vuole perdere il consenso acquisito, nessuno vuole cedere qualche porzione di potere. E ad Assisi, città della pace, già rullano i tamburi di guerra.