Allo stadio al lavoro per rimuovere e sostituire alcuni dei gradoni più danneggiati, che saranno sottoposti alle prove di tenuta
Trasferiti venerdì mattina sotto la Curva Nord i gradoni che il giorno precedente erano stati tolti da uno spicchio della Curva Sud, settore tifosi locali, dello stadio Renato Curi.
Non si tratta di un vero e proprio inizio dei lavori di adeguamento a cui deve essere sottoposto il glorioso stadio del Perugia. Ma di un’operazione resa necessaria per effettuare ulteriori prove di tenuta anti sismica della struttura. I gradoni della Sud andranno a sostituire quelli che saranno tolti dalla Nord per essere sottoposti alle verifiche strumentali “di rottura”.
Il collaudatore ha scelto di effettuare queste verifiche sui gradoni più sollecitati. Quelli della Curva Nord, appunto, il cuore del tifo biancorosso. Quelli che, anche a vista, risultano anche più degradati, con evidenti distacchi di copriferro.
I lavori
Il grosso dei lavori sull’impianto sarà effettuato al termine di questo campionato, Anche se, secondo il cronoprogramma stilato, già a primavera si interverrà su alcun settori.
Tutti dovranno essere adeguati, secondo l’esito della Commissione provinciale. Che ha evidenziato problemi sia alle strutture portanti in acciaio, sia ai gradoni in cemento.
Il progetto
In particolare, secondo il progetto di fattibilità approvato mercoledì scorso dalla Giunta comunale, le opere sulle strutture in acciaio sono finalizzate a rinforzare elementi strutturali esistenti, ad inserire una serie di puntoni e tiranti tesi a irrobustire le controventature, così da rendere sismicamente adeguata la struttura in acciaio di ogni singolo settore.
Quanto ai gradoni, invece, se ne prevede la totale e/o parziale sostituzione, con differenze settore per settore, in ragione dello stato di conservazione.
La spesa di 1,3 milioni e il “nuovo” Curi
Un intervento di straordinaria manutenzione per 1,3 milioni di euro. Interventi che, almeno in parte, dovrebbero comunque essere funzionali al piano di riqualificazione complessiva dello stadio Curi. Che la Giunta comunale non ha abbandonato, secondo quanto ribadito dall’assessore Clara Pastorelli, nonostante lo scetticismo dei tifosi.
La capienza del Curi con le nuove norme anti Covid
Proprio a seguito del sopralluogo della Commissione provinciale la capienza dello stadio Curi era stata abbassata a 11 mila spettatori. Proporzionalmente divisi però tra tutti i settori, compresa la metà della Sud riservata agli ospiti.
Capienza massima che a seguito delle norme anti Covid era stata dimezzata, a circa 5.500 spettatori.
Ora il Governo, su indicazione del Cts, alla ripresa del campionato consentirà l’ingresso negli stadio al 75% della loro capienza massima. Che per il Curi, in teoria, dovrebbe essere di circa 8.200 spettatori. Occorre però considerare il “buco” che non consente di utilizzare la Sud nel settore tifosi locali. E lo spazio che comunque deve restare per le tifoserie ospiti.