Da.Bac
Nel tardo pomeriggio di lunedì 10 febbraio, nella sala consiliare di Città di Castello, è stata presentata quella che, prossimamente, potrebbe essere una soluzione valida per rivitalizzare il centro storico tifernate. La trasformazione di quest’ultimo in un “Centro Commerciale Naturale” è l’idea alla base del Consorzio del centro storico di Città di Castello “Pro Centro”, nato su iniziativa delle Associazioni di categoria. Le presentazioni dei fautori della novità e l’introduzione della conferenza sono spettate all’assessore al Turismo e Commercio Riccardo Carletti, che ha così esordito: “Il progetto ha una finalità unica, a cui il mondo delle associazioni ha dato la spinta definitiva”.
A prendere la parola, dopo l’assessore, è stato Mauro Smacchia, presidente Confcommercio Alto Tevere, uno dei principali promotori del Consorzio “Pro Centro”. Smacchia è entrato subito nei dettagli: “Questo progetto di aggregazione è stato realizzato su iniziativa delle Associazioni di categoria come Confcommercio, Confesercenti e Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa) con la partecipazione dell’Amministrazione comunale, della banca Casse di Risparmio dell'Umbria, e Umbria Export. E’ un percorso che vuol creare, per la prima volta, una sinergia solida per cercare di rilanciare economicamente il territorio e per creare iniziative, eventi e tutto ciò che può essere necessario al nostro centro storico dal punto di vista commerciale e turistico”.
Le origini del “Pro Centro” – Smacchia ha poi precisato che il Consorzio è stato fondato da appena una settimana ma sarà subito attivo da questa e aperto a tutti. Esso, costituito da 5 imprese del centro, si è dovuto organizzare come una pre-associazione con un nome (“Pro Centro”) e delle cariche temporanee (Presidente Mauro Smacchia e vice Fabrizio Salvanti, rappresentante del Cna) richieste dalla Camera di Commercio, per poter così accedere al contributo di 60mila euro (la metà finanziati proprio da quest’ultima). Introiti tutti da investire per il bene del centro storico.
Anche Enzo Faloci, presidente del Consorzio Umbria Export, ha detto la sua: “C'è una grande attenzione del sistema bancario verso il territorio, che sta costruendo una convergenza di attori privati ed istituzionali verso progettualità comuni. Il filo comune è l'aggregazione. La dimensione aziendale diventa un elemento di criticità nel contesto attuale: vogliamo creare delle applicazioni aggreganti come ad esempio le reti di impresa (l'ultima è nel comparto del mobile con dieci aziende) ed il consorzio Pro centro da cui ci aspettiamo prospettive importanti verso un'azione di sviluppo locale che interagisca con scenari più estesi. Umbria Export cerca di portare il sistema umbro nel mondo e questo consorzio si pone naturalmente al suo interno. Abbiamo già fatto iniziative con operatori esteri per aumentare la visibilità del territorio. Banche, istituzioni e privati sono chiamati a compiere un passo avanti insieme e dimostrare una maturità in grado di battere la crisi“.
Vanni Bovi, direttore generale di Casse di Risparmio dell’Umbria, ha invece dichiarato: “Il centro storico di Città di Castello rappresenta un nucleo di forte attrazione commerciale e turistica, cuore vitale per l’economia cittadina e del contesto locale. Come banca va tutto il nostro sostegno e plauso alla volontà di promozione e valorizzazione delle potenzialità di Città di Castello espressa dalla classe dirigente, dalle associazioni imprenditoriali e dalle istituzioni locali. Siamo storicamente molto legati a questa città, alla quale confermiamo l’impegno nell’attivare ogni forma di sostegno e di partnership che presenti positive ricadute economiche per il territorio. Le start up dirette ai giovani, le borse di studio, l'internazionalizzazione sono un investimento del Consorzio su cui Casse crede molto in linea con il rapporto che storicamente la nostra banca ha svolto”.
Infine, l’ultima parola è spettata al sindaco Luciano Bacchetta: “Vogliamo unire le forze contro la crisi. Abbiamo sposato da subito questo progetto per dare un volto nuovo al centro storico. Con le associazioni di categoria ci muoviamo per restituire vigore all'economia urbana, anche attraverso un consorzio che evidenzi le peculiarità locali. I centri storici vivono una fase molto critica e accanto all'imponente programma di investimenti che stiamo portando avanti (Lavori al Prato, Torre civica e Porta S. Maria), sono necessarie anche azioni di riqualificazione delle funzioni commerciali, turistiche e imprenditoriali. L'attrattività è un concetto molto sfaccettato a cui il consorzio può dare risposte innovative ed efficaci grazie anche a concorso dei tanti soggetti fondatori. L'Amministrazione comunale farà la sua parte fino in fondo impegnandosi anche sul fronte della fiscalità con misure volte a ridurre l'impatto economico dei tributi sulle categorie produttive. Il consorzio è una opportunità, l’entusiasmo che ha raccolto significa che è il momento di voltare pagina. Il centro storico non deve morire e siamo fiduciosi finche si attivano sinergie come questa”.