Le richieste emersa dall'assemblea dell'associazione regionale, che chiede alla politica di recuperare una stagione venatoria partita male
Il recupero della tortora. La mobilità tra regioni. La deroga per storno e altre specie. Gli appostamenti fissi. Questi i temi su cui Federcaccia Umbria invita la Regione “a recuperare una stagione venatoria partita male”.
Federcaccia Umbra, riunita in Assemblea dopo gli adempimenti statutari, si è confrontata sulle problematiche che affliggono i cacciatori in questo particolare periodo complicato. Non solo per le vicende della pandemia da Covid-19, ma anche per rallentamenti su politica venatoria e sui programmi gestionali.
Troppi cinghiali e poche specie stanziali
È emersa una forte preoccupazione per il futuro della caccia, con le problematiche legate alla gestione delle popolazioni selvatiche, in particolare l’abbondanza del cinghiale e la scarsità di altre specie stanziali come fagiano e starne.
Tortora
La delusione per la vicenda della tortora, che ha portato alla mancata preapertura, e dei valichi montani ha reso necessaria una approfondita informativa da parte del presidente Simone Petturiti. “Perché i cacciatori – è la posizione di Federcaccia, condivisa da molte altre associazioni venatorie – sono disposti a fare qualche rinuncia, ma non ad essere mortificati. Pertanto ci si aspetta che la Regione faccia ogni sforzo per recuperare degnamente e dignitosamente la specie tortora tra le specie prelevabili già dal 19 settembre prossimo.
Gli altri nodi della caccia
Inoltre si sollecita la Regione ad affrontare e risolvere altre tre questioni per le quali siamo in grave ritardo.
La prima riguarda gli accordi interregionali per la reciprocità e interscambio dei cacciatori e la mobilità degli stessi tra le regioni confinanti con l’Umbria, in particolare Lazio, Toscana e Marche.
La seconda riguarda le deroghe di storno ed altre specie. “Problematiche – evidenzia Federcaccia – che sarebbe bene siano autorizzate da subito per non dover riconsegnare più volte documenti ai cacciatori”.
L’ultima questione, altrettanto importante e urgente, è il rilascio delle autorizzazioni per gli appostamenti fissi di caccia. Perché senza questo documento i richiedenti, che in molti casi hanno pagato quote di affitto, non vi possono accedere per la preparazione e la messa in ordine degli stessi capanni di caccia.
L’appello di Federcaccia alla Regione
“È inconcepibile se non disdicevole – lamenta Federcaccia – che oramai a ridosso dell’apertura della caccia non ci siano risposte a quanto sopra”.
Trattandosi di operazioni annuali e ripetitive, conclude Federcaccia Umbria il suo appello alla Regione, “sarebbe opportuno che vengano programmate per tempo e non raffazzonate per il rotto della cuffia”.