Spazi ristrutturati grazie al sostegno di Comune e Fondazione Cr Perugia nel locale dove metà dipendenti è in carico ai servizi per la salute mantale
Era il 25 ottobre quando Numero Zero, il primo ristorante umbro dopo l’inclusione lavorativa di pazienti psichiatrici è un valore distintivo. Ora Numero Zero, dove la metà della forza lavoro è costituita da persone in carico ai servizi di salute mentale, ha riaperto ai clienti. la sera dal mercoledì al sabato e a pranzo le domeniche e i festivi. E dopo una settimana di rodaggio, la struttura è stata presentata alla città, nello spazio all’aperto migliorato grazie al sostegno del Comune e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Terminati i lavori di adeguamento e arredo del giardino e il rifacimento dell’impianto di aspirazione.
Si tratta di un’attività – è stato ricordato – senza fini di lucro: tutti i proventi vengono utilizzati per dare sostenibilità al lavoro dei dipendenti e per finanziare le attività dell’Associazione che, dal 2016, crea progetti socioculturali per persone con disabilità psichica e mentale attraverso diversi mezzi, tra cui il cinema, la radio e, appunto, il cibo.
Non appena la pandemia lo consentirà, sarà un luogo aperto alle suggestioni più diverse, un vero e proprio centro culturale dove si alterneranno nel corso dell’anno eventi, musica, rassegne di cinema, incontri e laboratori. Un posto aperto alla cittadinanza e alle associazioni perugine che potranno proporre eventi e collaborazioni.
Serra: “Dare dignità vera a chi il lavoro non lo trova mai”
Così Raffaella Serra, presidente dell’Associazione RealMente: “L’obiettivo è quello di dare dignità vera, anche attraverso il lavoro, a chi il lavoro non lo trova mai. Questo contenitore rappresenta un laboratorio per la città di Perugia e si inserisce nelle azioni che mirano alla costruzione di progetti di vita personalizzati, con focus spinto sulle autonomie, di utenti psichiatrici. Raccogliendo l’esperienza della Fondazione Città del Sole, questo spazio rappresenta un’offerta complementare e supplementare rispetto al Progetto P.R.I.S.M.A. (utenti psichiatrici che abitano ciascuno nella propria casa assieme a persone portatrici di bisogno abitativo, a cui viene concesso gratuitamente l’alloggio in cambio della convivenza), di cui va ad essere parte integrante. Numero Zero, tra le altre cose, sorge all’interno dello stesso stabile che di giorno ospita il Centro Diurno Psichiatrico FuoriPorta, gestito dalla Fondazione La Città del Sole, secondo uno schema che supera il modello rigido di Centro Diurno e rende una struttura psichiatrica luogo d’incontro e socializzazione”.
Colaiacovo: “Una realtà unica nel nostro territorio”
“Uno degli obiettivi delle attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – ha affermato la presidente della Fondazione Cr Perugia, Cristina Colaiacovo – è contribuire alla crescita economica del nostro territorio prestando attenzione allo sviluppo di sistemi innovativi di welfare di comunità che creino inclusione sociale. Siamo dunque particolarmente orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di Numero Zero, realtà unica nel nostro territorio che ha saputo rispondere concretamente ai bisogni occupazionali delle fasce di popolazione più fragili facendo allo stesso tempo cultura e diventando così un modello su scala nazionale. Salutiamo molto positivamente la riapertura di questi spazi che, nella situazione particolare che stiamo ancora vivendo, rappresenta senz’altro un motore di stimolo per la ripartenza. Ripartenza che proprio nel 2021 la nostra Fondazione, con il programma “Investiamo sociale”, vuole accompagnare dedicando risorse alla nascita di imprese sociali cercando di creare una sorta di incubatore, uno strumento cioè in grado di supportare lo start-up delle nuove iniziative offrendo una pluralità di servizi formativi e di supporto all’ideazione, alla nascita e allo sviluppo di imprenditorialità sociale”.
“Numero Zero è il riconoscimento fecondo – ha spiegato la presidente della Commissione Welfare e Volontariato della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Daniela Monni – di quanto stavamo progettando: investire in formazione e rafforzare il potenziale del Terzo settore. E’ una sorta di primo cantiere di innovazione sociale che la Fondazione ritiene applicabile anche in altri contesti ed in risposta ad altri bisogni. “Vola solo chi osa”, recita una celebre frase di Sepùlveda, ma perché non sia un volo pindarico la Fondazione ha deciso di accompagnare gli Enti del Terzo settore nella loro crescita, per consentire loro di non essere una stampella ma un piccolo volano per il territorio. Nei prossimi anni sarà fondamentale saper intercettare risorse anche legate al PNRR e far crescere le competenze progettuali e manageriali delle proprie risorse umane, generando opportunità, occupazione e risposte innovative ai bisogni sociali”.
Numero Zero, il ristorante dell’inclusione
Per chi ancora non lo conosce, Numero Zero si trova nel cuore di Borgo XX Giugno, uno dei quartieri più vissuti del centro storico cittadino. Originariamente lo stabile ospitava il trecentesco Ospedale di San Giacomo, di proprietà del Nobile Collegio del Cambio, di cui è visibile lo stemma in facciata. Lo spazio, preso in locazione dalla Fondazione La Città del Sole, è di mq 250, a cui vanno ad aggiungersi mq 150 di giardino interno. Numero Zero vuole essere prima di tutto un luogo in cui promuovere una cultura della diversità intesa come patrimonio di inestimabile ricchezza; un luogo di incontro, socialità e cultura dove, in attesa di poter riospitare eventi di musica, cinema, teatro e letteratura, per l’intanto si può mangiare bene, dall’aperitivo alla cena, o semplicemente bere qualcosa in compagnia.
Se da un lato ai Servizi di Salute Mentale è stato dato il mandato di promuovere la partecipazione attiva dei pazienti psichiatrici alla vita comunitaria, dall’altro lato la comunità, e il mondo dell’associazionismo in particolare, ha il dovere di fornire opportunità di inclusione vera. E il lavoro retribuito costituisce un perno fondamentale per il supporto alla costruzione dell’identità, di un ruolo sociale e di relazioni significative all’interno della comunità, fuori dall’istituzione psichiatrica. E a Numero Zero è proprio il lavoro il collante iniziale dell’intera esperienza, con uno staff costituito, ad oggi, da 8 pazienti psichiatrici affiancati da 6 professionisti della ristorazione e supervisionati da uno staff clinico.
Qui l’inclusione lavorativa è una cosa vera, con 3 pazienti psichiatrici che hanno regolari contratti di assunzione, mentre gli altri 5 stanno sviluppando esperienze di tirocinio lavorativo retribuito. Ed è proprio per questo che, recentemente, Numero Zero è stato insignito, nella persona della sua direttrice Vittoria Ferdinandi, del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Presenti anche il presidente Stefano Rulli e il direttore generale Marco Casodi della Fondazione La Città del Sole che ha avviato il progetto, gestito appunto dall’associazione RealMente.
All’inaugurazione di questa “nuova vita” di Numero Zero ha partecipato in rappresentanza del Comune di Perugia l’assessore Edi Cicchi, con il sindaco Romizi che in serata si è recato a cena per testimoniare l’importanza di questo luogo.