(Jac. Bru.) – La crisi non accenna a diminuire la sua “stretta” sulle famiglie spoletine. Sono a dir poco allarmanti i dati enunciati oggi dall’arcivescovo di Spoleto Renato Boccardo. Nel territorio comunale sono praticamente raddoppiate le richieste di aiuto pervenute alla Caritas diocesana rispetto al 2012, anno in cui erano già cresciute a dismisura in confronto al 2011. Un vortice senza fine dunque, che “risucchia” sempre più famiglie locali oltre a quelle stranere. Pensionati, persone sole, famiglie monoreddito o in cui entrambi i genitori hanno perso il lavoro, giovani coppie. Sempre più difficile per loro arrivare a fine mese. L’unica speranza è bussare alla porta della Caritas per ottenere un pasto caldo, degli indumenti di ricambio o un pacco con i generi alimentari di prima necessità.
Alcuni – persone normali che magari fino a pochi mesi fa conducevano una vita senza particolari stenti – si vergognano di non potercela fare da soli, e preferiscono che siano i volontari a portare nelle loro case con i pacchi di cibo piuttosto che recarsi alla mensa per mangiare. “Sono loro, i volontari – ha sottolineato monsignor Boccardo – la vera forza della Caritas di questa diocesi. A loro si devono tutte le iniziative caritatevoli che permettono a tante famiglie in difficoltà di sbarcare il lunario dignitosamente”.
Tra le tante ci sono le raccolte periodiche, le donazioni dei cittadini, il banco alimentare (dove si devolve una parte della spesa fatta in favore dei bisognosi). Non mancano inoltre particolari accordi coi supermercati, che regalano i cibi a prossima scadenza che però possono ancora essere consumati nell’immediato, o quelli coi forni, che destinano gratuitamente alla mensa prodotti freschi come pizza e pane. La macchina della solidarietà, dunque, è costantemente in moto. In un periodo come questo ce n’è bisogno più che mai.