Sindaci e amministratori della Media Valle del Tevere hanno incontrato il direttore sanitario della Usl Umbria 1 Massimo D’Angelo
In questi mesi in cui il Covid-19 ha messo a dura prova il sistema sanitario, non è mai venuta meno l’attenzione delle amministrazioni comunali della Media Valle del Tevere verso le vicende che hanno coinvolto l’Ospedale di Pantalla nella lotta alla pandemia, né sono mancate le costanti richieste di chiarimenti e garanzie ai vertici regionali dell’Usl Umbria 1 sulle progressive riattivazioni graduali dei vari servizi.
Un incontro avvenuto mercoledì 28 aprile, a Marsciano, tra i sindaci del comprensorio e il direttore sanitario della Usl Umbria 1, nonché commissario Covid per l’Umbria Massimo D’Angelo, è servito non solo a ribadire le garanzie sul ruolo strategico che la struttura di Pantalla avrà nel quadro regionale, ma anche a dare indicazioni sulle prossime riattivazioni dei servizi presso il nosocomio, il cui ruolo di Covid hospital è attualmente prorogato fino al 21 maggio.
L’incontro è stato l’occasione anche per tracciare alcune innovative soluzioni di intervento sulla rete dei servizi socio-sanitari locali al fine di migliorarne l’impatto positivo. Una direzione sulla quale le amministrazioni locali sono al lavoro in sinergia e condivisione con Usl e Distretto sanitario.
“Andremo a dare progressiva concretezza, anche con incontri operativi ravvicinati, – afferma il sindaco Francesca Mele – ad una nuova fase della sanità territoriale, che avrà un punto fermo e imprescindibile nell’Ospedale della Media Valle del Tevere ma che fonderà su una rete di servizi e modalità operative orientati al benessere di utenti e pazienti gran parte della sua efficacia in risposta ai bisogni”.
“E’ sempre opportuno precisare che i tempi di azione, che saranno i più stretti possibili, sono pur sempre soggetti all’incertezza dell’evoluzione pandemica. Ancora oggi, infatti, succede di imbattersi in qualcuno che fatica a comprendere l’impatto di una crisi epocale che sta lasciando troppi morti sul campo, che ha travolto i sistemi sanitari e ne ha spesso richiesto una riorganizzazione in emergenza, non senza errori, ma che non si può giudicare ignorando il contesto nel quale ci troviamo”.