La proposta formalizzata dalla protezione civile dal presidente regionale dell'associazione artigiani e imprenditori, Renato Cesca
Le 16 sedi Cna in Umbria e delle aziende più strutturate per vaccinare. Questa l’offerta che il presidente regionale della Cna, Renato Cesca, ha comunicato tale intenzione alla protezione civile dell’Umbria.
“Così come nel 2020, nel pieno della prima ondata epidemica di Covid-19, avevamo dato il nostro contributo per rispondere alla necessità di respiratori, mascherine e altri dispositivi sanitari di emergenza – le parole di Cesca – oggi vogliamo fare la nostra parte per facilitare la campagna vaccinale”.
Aule della formazione di Cna e imprese associate
Offerte alla protezione civile umbra l’utilizzo dei locali destinati al ricevimento e alla formazione che si trovano all’interno delle sedi territoriali Cna, come luoghi in cui poter somministrare i vaccini agli artigiani, agli imprenditori e ai dipendenti.
“Lo stesso – informa Cesca – faranno anche le imprese più strutturate associate alla Cna. Da parte nostra offriamo anche la collaborazione dei medici del lavoro convenzionati con noi”.
Immunità per far ripartire anche l’economia
L’obiettivo è quello di arrivare nel minor tempo possibile al raggiungimento della soglia del 70-80% di cittadini immuni. “Che ci metterebbe in sicurezza – spiega il presidente Cna – rispetto al rischio di nuovi focolai di infezione. Mentre abbiamo già superato il primo anno di pandemia sanitaria ma anche economica, ora che esistono diversi vaccini in grado di bloccare o rallentare il contagio, non possiamo perdere ulteriore tempo per la loro somministrazione alla cittadinanza. Dopo tante morti e dopo gli effetti catastrofici che questa emergenza sta avendo sul sistema economico, la variabile tempo è fondamentale, non solo per salvare vite umane. Ogni giorno che passa senza che le imprese possano tornare a produrre senza limitazioni, significa amplificare le difficoltà economiche, allungare la lista delle aziende costrette a chiudere, perdere migliaia di posti di lavoro e caricare un’enorme montagna di debiti sulle spalle delle generazioni più giovani. Non ce lo possiamo permettere. Quindi, diamo la nostra massima disponibilità a collaborare con la protezione civile regionale per organizzare al meglio l’utilizzo dei nostri spazi e di quelli delle nostre imprese. Ci auguriamo – conclude Cesca – che la nostra proposta venga presa in seria considerazione.”