L’Istituto scolastico partecipa al progetto ministeriale “Techfuture 2030”. La dirigente Luongo: “Per noi è una grande sfida”
Prodotti utili al benessere della persona con particolare attenzione ai soggetti fragili.
Gli studenti del “Calvino” di Città della Pieve studiano e si applicano per individuare soluzioni innovative nel campo della salute e del benessere.
Ciò grazie al Progetto ‘Techfuture 2030’, finanziato dal Ministero della Pubblica Istruzione (con la Scuola di Robotica di Genova quale partner tecnico), a cui partecipa una ventina di scuole, tra cui appunto anche l’Istituto superiore pievese “Italo Calvino”.
Una scuola per ogni regione, per rappresentare l’unità e al tempo stesso la peculiarità dei diversi territori italiani.
Il progetto, riferiscono i docenti, è ampio e articolato, e combina innovazione e problematiche sociali, tecnologia avanzata e “umanesimo” inteso come qualità di vita.
Facendo riferimento ai punti dell’Agenda 2030, sottoscritta dai governi dei paesi membri dell’ONU, TechFuture 2030 dà risalto al punto 3 che riguarda la “buona salute e il benessere delle persone” con particolare attenzione a quelle fragili.
“L’idea – spiegano ancora dal ‘Calvino’ – è quella di evidenziare un problema legato al tema e di sviluppare possibili soluzioni in collaborazione con Enti locali e mediante l’uso della tecnologia. Conoscenza come punto di partenza, approfondimento, ipotesi di soluzioni e realizzazione di prodotti: un insieme di “sfide” e di competenze che si intrecciano in quella sintesi unitaria che è la richiesta del nostro tempo”.
Una ventina di studenti, sostenuti da docenti tutor, divisi in gruppi, dovranno seguire questo percorso e arrivare alla definizione di prodotti utili al benessere della persona.
Alcune ore saranno svolte in contatto con il mondo del lavoro attraverso la modalità dello smart working, lavorando in team e imparando attraverso le “sfide”, intese come spinte a proiettarsi verso processi innovativi.
“Un sistema stimolante anche per i docenti – dichiara la dirigente scolastica Maria Luongo – chiamati a seguire gli alunni, e utile a stabilire quella forma di insegnamento-apprendimento che si basa sul confronto, lo scambio e la prova laboratoriale”.
Per studenti e docenti all’inizio è prevista un’attenta formazione, guidata da docenti universitari, ricercatori, orientatori, esperti di comunicazione e di gruppi aziendali o associativi. Il progetto si svilupperà da febbraio all’inizio dell’estate, con un evento pubblico conclusivo in cui verranno illustrati i risultati finali.
“Veramente una grande sfida – conclude Luongo – che fa della scuola lo spazio in cui la creatività, la contaminazione e lo sviluppo possono rappresentare un esempio di valore e stimolare la crescita collettiva”.