Ad agitare le acque della politica a Spoleto non c’è solo, in ordine di tempo, l’espulsione dei 6 amministratori della Lega e la recente mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Umberto De Augustinis: nel mirino finisce anche la capogruppo di Spoleto popolare, Maria Elena Bececco, che viene sfiduciata dalla sua stessa lista civica e dagli alleati e un tempo sostenitori di Alleanza civica.
E’ dallo scorso mese di luglio che i rapporti erano diventati tesi all’interno delle due liste civiche con i 3 consiglieri (Frascarelli di Spoleto Popolare, Profili e Settimi di Alleanza civica) che, stanchi di una certa inerzia della capogruppo, avevano cominciato ad inviare comunicati e presentare atti ispettivi senza più coinvolgere l’ex candidata allo scranno più alto della città alle amministrative del 2018.
A rompere definitivamente sono state alcune recenti dichiarazioni della Bececco, la mancata firma sulla mozione di sfiducia e un suo atteggiamento di difesa nei confronti del sindaco. Un cambio di passo che non è stato digerito né dalla base, né dai consiglieri che erano stati con lei eletti proprio come opposizione a De Augustinis.
Ecco il testo che segna lo strappo, con la consigliera che dovrà ora decidere se dimettersi dalla lista civica o anche solo dalla carica di capogruppo. Oppure rimanere in sella come nulla fosse.
Leggiamo il documento con cui i tre consiglieri tornano a spiegare i motivi della sfiducia al Sindaco: “Abbiamo letto con dispiacere la nota stampa della consigliera Bececco dalla quale si evince la volontà di attaccare, con affermazioni peraltro fuori luogo, anche coloro che, all’opposizione, si sono sempre contraddistinti per aver mantenuto coerentemente le proprie posizioni nei quasi tre anni di questa amministrazione. Lascia inoltre intendere che avrebbe votato la mozione presentata dai “dieci” consiglieri, poi ritirata. Peccato che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ed è anche facile da dichiarare dopo gli ultimi sviluppi. Ha avuto occasione di sottoscriverla all’epoca, ma non lo ha voluto fare dicendo che la sua firma non era necessaria e convinta che il PD non l’avrebbe mai votata ne, tantomeno, ne avrebbe sottoscritta o presentata un’altra. L’avrebbe davvero votata? Avrebbe sfiduciato questo Sindaco e questa amministrazione? E perché l’avrebbe votata? Di motivi ne avrebbe avuti tanti, perché da sempre lei come noi non ritiene questo Sindaco all’altezza del suo compito e come noi ha sempre avversato le sue scelte, ma non l’avrebbe fatto”.
“Lo scopo della mozione di sfiducia è mandare a casa il Sindaco di Spoleto ed una amministrazione che non abbiamo mai condiviso e che ormai è giunta al termine, visto che è evidente che non ha più la maggioranza in Consiglio e che una sindacatura così debole non è in grado, né per capacità né per forza politica, di dare alla città le risposte che servono per la pandemia in atto, per la ripresa e tanto meno sarà in grado di portare avanti le richieste della città perché, diciamocelo, non ne è mai stata capace. Il Sindaco in questi anni non è stato in grado di creare un minimo di rapporti istituzionali né con gli altri Sindaci né con la Regione, ha solo isolato ancora di più la città. Non sarà certo lui a restituire l’Ospedale a Spoleto né sarà in grado di partecipare con successo alle trattative per il nuovo PSR. Forse presenterà qualche ricorso o qualche denuncia dopo, questo si, ma non è lui che può costruire un percorso condiviso con altri. Lo scopo della mozione di sfiducia non è certo quello di allungare i tempi di commissariamento del comune, come lei vuole far credere!
Siamo quasi certi alla luce di quanto dichiarato dal nostro Presidente della Repubblica, Mattarella, che le elezioni non avverranno in primavera ma probabilmente in autunno, in quanto lo stesso non ritiene opportuno in piena pandemia andare al voto e considerando che dovrebbero votare comuni come Roma e Milano non sono opportune nemmeno le amministrative, per cui parliamo di pochi mesi di Commissariamento che ci hanno ancora più convinto a ritirare quella prima mozione in favore della seconda, oltre al fatto che 15 firme hanno un significato molto diverso e siamo soddisfatti che si sia arrivati ad un risultato congiunto. E’ nostra convinzione che il commissario nominato rappresenterà gli interessi della città meglio del nostro attuale Sindaco. Saremo noi e tanti altri privati cittadini a sorvegliare che gli interessi della città vengano tutelati e non vengano lesi. Forse sbaglieremo, ma lo facciamo credendo che questo sia il bene della città.
Poi l’affondo alla ex alleata di Spoleto Popolare: ““La sua condotta, ha ragione, parla da se. Ricordiamo alla consigliera Bececco, tanto per dovere di chiarezza e verità, che l’attuale Sindaco e la sua giunta, hanno praticamente distrutto tutti i progetti e tutto il lavoro svolto dalla precedente amministrazione, amministrazione nella quale è stata Vice Sindaco e poi Sindaco facente funzione. Sarebbe interessante approfondire le motivazioni che l’hanno portata a rinnegare tutto ciò che in questi anni ha condiviso e che è stato oggetto di battaglie anche in sede di campagna elettorale. Dovrà comunque, prima o poi, rendere conto delle sue scelte a tutte quelle persone, a quel nutrito gruppo umano che ha creduto e crede alle nostre idee e ai nostri progetti che da sempre sostiene, incoraggia e partecipa con passione e dedizione all’attività di Alleanza Civica e Spoleto Popolare, visto che a nome di quest’ultima ancora agisce e dichiara, anche se le sue scelte oramai da tempo sono assolutamente personali e non condivise con chi ha fatto parte delle sue liste. Concludendo, consigliera Bececco, noi proseguiamo il nostro percorso con coerenza e continuità e il termine “gesto scellerato” lo rimandiamo volentieri al mittente così come la responsabilità di sostenere e difendere chi ha distrutto il lavoro fatto da tutti noi e anche da lei come ex Vice sindaco e ribadiamo, purtroppo, Sindaco facente funzione. A lei la responsabilità di lasciare in mano a chi ha fatto sempre cose da lei non condivise il futuro di Spoleto” concludono Ilaria Frascarelli, Gianmarco Profili e Roberto Settimi