(Ale. Chi.) – Indirizzata al Commissario D'Alessandro, i commercianti di via XX Settembre di Gubbio hanno, manifestato, a mezzo lettera, il loro dissenso per le bancarelle, “misere” a loro avviso, che campeggiano nella piazza principale della città dei Ceri. Una missiva che assomiglia a un grido di aiuto, dopo i dati pubblicti negli ultimi mesi riguardanti il calo del turismo a Gubbio. I commercianti infatti non ci stanno a vedere la “concorrenza piazzata” di fronte ai propri negozi, e chiedono al commissario di intervenire. Di seguito la lettera integrale.
“Gentilissimo Commissario, riteniamo opportuno esporle il nostro malcontento per l’iniziativa (tra l’altro non condivisa) delle misere 'bancarelle' che sono state messe nella nostra piazza Grande, la piazza più bella e fotografata della città.
Oltre ad essere uno scempio visivo, vista la brutta estetica e anche uno scempio economico per tutti noi che in questo momento particolare, ci siamo trovati, invece di un mercatino delle strenne natalizie , un gruppo di casottini in cui vengono venduti gli stessi prodotti alimentari e ceramiche che abbiamo nei nostri negozi. Una presa in giro assoluta!!!!! Noi paghiamo le tasse e molti l’affitto del negozio da anni! Facciamo sacrifici per riuscire a sbarcare il fine mese viste le vendite ormai esigue…
Aspettiamo con ansia quei momenti dell’anno (festività dei morti, dell’Immacolata, del Capodanno, Pasqua, ferragosto) in cui la gente viene a Gubbio a prescindere dalle iniziative che vengono proposte e tutti ben sanno che sono i periodi storici delle maggiori presenze turistiche. Tra l’altro è molto più auspicabile creare eventi o iniziative nei momenti dell’anno (tanti) in cui Gubbio non ha turismo …. E l’Amministrazione cosa fa? Ci piazza davanti al negozio la concorrenza…
Non credo che tutto questo “non rispetto” possa passare senza una manifestazione di sdegno da parte di noi commercianti di via XX Settembre. Ergo: La festività della Madonna e le festività natalizie che hanno portato sempre turisti, e quindi vendite, quest’anno , grazie alla Vostra iniziativa, non ci hanno permesso di poter creare quella possibilità economica che è di vitale importanza per la sopravvivenza delle nostre attività.
Prima di dare autorizzazione, quindi, e prima di recare gravi danni economici alle aziende locali, come in questo caso, La invitiamo nel tempo che rimarrà a Gubbio, di ascoltare chi di turismo (quel poco che viene) ci vive e sopravvive da anni”.
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