“Siamo in ostaggio. #sbloccate ssm2020”. Con questo slogan i giovani medici specializzandi hanno manifestato davanti alla sede di Medicina. Giovani medici che in piena pandemia da oltre due mesi vivono in una sorta di limbo, tra ricorsi e graduatorie in ritardo.
Giovani professionisti che non hanno avuto modo di sapere in quale sede siano acceduti e se siano acceduti, per poter iniziare il proprio percorso di specializzazione.
Medici specializzandi nel limbo in piena pandemia Covid
“Questo scenario – lamentano – si apre di fronte alla situazione di emergenza attuale, in cui c’è la forte necessità di riformare il servizio sanitario nazionale insieme al sistema di formazione dei medici-chirurghi, dei quali la fragilità e la carenza è emersa in modo esplosivo con l’attuale pandemia, con un chiaro deficit di operatori sanitari e di strutture. Di fronte a tutto questo, il Ministero dell’Università e della Ricerca tiene in ostaggio quasi 24.000 laureati, pronti ad iniziare un’attività lavorativa o una formazione specialistica o generalista. Per quale motivo, non ci è dato saperlo: veniamo ora a conoscenza della ennesima proroga delle scadenze, in particolare la pubblicazione delle assegnazioni (vale a dire sapere in quale sede ogni persona sarebbe riuscita ad entrare) a dopo il 15 dicembre. Ciò, a fronte di una data di inizio delle attività fissata, con obbligo, al 30 dicembre. Il Ministero ha preso in considerazione che tantissimi dovranno spostarsi nel territorio nazionale, tra regioni diverse? Che dovranno trovare un alloggio? Che dovranno lottare contro le limitazioni agli spostamenti dovuti al DPCM? Che dovranno immatricolarsi? Che dovranno fare tutto questo in meno di 15 giorni”.
Asup e Udu a sostegno della protesta
Una protesta sostenuta da ASUP e Udu Perugia. Angela De Nicola, coordinatrice Udu: “Ancora una volta la formazione viene minacciata da lungaggini e disinteresse impedendo non solo a migliaia di persone di terminare il proprio percorso, ma a migliaia di medici di prendere servizio in favore della comunità”.
Ester Bonanno di ASUP aggiunge: “Come medici in formazione troviamo inaccettabile che ai nostri futuri colleghi destinati a colmare una sistematica carenza di personale, venga negata la certezza del futuro: in questo modo non avranno il tempo e le condizioni necessarie per poter prendere servizio e iniziare la loro formazione in sedi che ancora nemmeno conoscono. Per questo sosteniamo la manifestazione dei candidati al concorso”.
Bori: graduatorie cruciali
Sostegno anche dal collega medico e consigliere regionale Tommaso Bori: “Chiediamo al Consiglio di Stato di sbloccare le graduatorie. La loro pubblicazione è cruciale. È cruciale per permettere a questi specializzandi di poter conoscere la propria città di assegnazione e dunque di poter pianificare la propria vita sociale, abitativa e lavorativa. Ed è cruciale per la nostra sanità, che ormai da anni presenta costantemente la carenza di medici specialisti”.