“Prima la salute, ma ci sono anche i diritti dei cacciatori“. Il presidente nazionale di Federcaccia, l’umbro Massimo Buconi, di fronte alla pubblicazione delle faq del Governo su caccia e pesca nelle regioni a rischio Covid giallo, arancione e rosso, punta l’indice contro un modo di rapportarsi al mondo venatorio considerato ancora “ideologico” dalle Istituzioni.
Federcaccia ritiene che la caccia “possa essere praticata in forma compatibile con le norme anti Covid“, poiché si svolge negli spazi aperti. Così come la pesca.
Eppure, come era avvenuto durante il lockdown, Buconi lamenta un atteggiamento “estremista” contro il mondo venatorio. Un problema che non riguarda solo l’emergenza Coronavirus.
Danni cinghiali e peste suina
Lo stesso, infatti, a giudizio di Buconi sta avvenendo di fronte al tema dei danni provocati da cinghiali e altri animali selvatici alle coltivazioni. problema che secondo il presidente di Federcaccia non si risolve perché “c’è un ostruzionismo ideologico verso i cacciatori e la caccia“.
E lo stesso avviene per il controllo della peste suina. Di fronte alla quale non si riescono a mettere in campo le centinaia “di volontari, quali sono i cacciatori per presidiare il territorio per il monitoraggio sulla fauna selvatica“.
Ora, lamenta Buconi, si prende a pretesto l’emergenza Covid per imporre a pretesto limitazioni alla caccia.