Una colonna di camion militari ha portato a Perugia l’ospedale da campo, in allestimento nell’area adiacente l’eliporto dell’ospedale Santa Maria della Misericordia.
“L’Esercito ha accolto la richiesta che abbiamo avanzato come Regione Umbria, tramite la nostra Protezione Civile, al fine di alleggerire la pressione sul sistema sanitario regionale, a fronte dell’aumento del numero di ricoveri di pazienti affetti da Covid-19”, il commento dell’assessore regionale, Enrico Melasecche.
Una struttura temporanea, visti i ritardi per la forniture dell’ospedale da campo del progetto finanziato dalla Banca d’Italia con 3 milioni di euro.
L’ospedale da campo pronto lunedì
La richiesta di allestimento dell’Ospedale da campo è stata avanzata dalla Regione Umbria al Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), che ha iniziato da questa mattina le operazioni di montaggio, che proseguiranno “h24” e si concluderanno nella giornata di mercoledì 11 novembre.
L’intervento, che rientra nel piano di salvaguardia presentato dalla Direzione Salute e che verrà approvato nella prossima riunione della Giunta regionale, vede la collaborazione della Protezione Civile regionale e della stessa Azienda ospedaliera di Perugia, e rientra tra le attività volute dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, gestite e coordinate dal COI per supportare quanto più possibile il Paese in questo momento di difficoltà dettato dalla emergenza epidemiologica.
Ospedale da campo per i pazienti Covid con pochi sintomi
L’ospedale da campo dell’Esercito offrirà prestazioni di tipo clinico-assistenziale nei confronti di pazienti con infezione da Covid-19 laboratoristicamente confermata, che rientrino nella categoria dei cosiddetti “paucisintomatici”.
La struttura potrà avere una capacità ricettiva di circa 34 posti letto di degenza ordinaria e 3 posti letto di degenza sub-intensiva.
Il personale e il collegamento con l’ospedale di Perugia
L’attività assistenziale sarà assicurata da medici, farmacista, infermieri, operatori logistico sanitari (OLS) e da Operatori Socio Sanitari militari. Ed avrà diretto contatto con l’Azienda ospedaliera di Perugia che renderà disponibili tutti i DPI, i farmaci, i gas medicali e i dispositivi monouso necessari alla corretta prosecuzione dell’attività assistenziale, le prestazioni di radiodiagnostica e di medicina di laboratorio, di medicina e chirurgia specialistiche, l’assistenza di terapia intensiva e di tutte le eventuali prestazioni di urgenza/emergenza.
Una vittima a Perugia e una a Corciano
L’area del Perugino, insieme a quella di Assisi-Bastia, si conferma particolarmente colpita dal Covid in questa fase. Nell’ultimo aggiornamento della protezione civile si registrano ancora una vittima di Perugia e una di Corciano.