La Valle del Niccone sempre più isolata. Questa zona al confine tra Umbria e Toscana, infatti, da qualche tempo viene malapena lambita dai trasporti pubblici, essendo di fatto raggiungibile solo con mezzi propri.
A farsi portavoce di questi disservizi è l’ex sindaco Marco Locchi (Umbertide Partecipa) che aggiunge: “Si può arrivare nella Valle solo con auto moto ed elicottero. Il treno Ex Fcu non si ferma più a Niccone e ora non ci sono più neanche gli autobus di linea: sulla tabella davanti all’ufficio Postale del Niccone c’è pure scritto ‘Fermata soppressa’. C’è solo qualche corsa per gli studenti molti dei quali, in questo periodo di emergenza Covid, non sempre trovano posto sugli autobus e restano a terra”.
E pensare che nel 2014 la rivista ‘Ville&Casali’ pubblicò un articolo dal titolo “Valle del Niccone, un paesaggio da incanto”
“E’ un po’ singolare – aggiunge Locchi – che un treno che viaggia a 40-50 km/h non venga fatto fermare in una località che raccoglie un bacino di residenti e stranieri così importante. Magari potrebbe essere valorizzato anche il turismo consentendo ai turisti di partire da Terni, Perugia, Sansepolcro caricando a bordo la bici e scendere a Niccone per percorrere la Valle, arrivando magari fino al Lago Trasimeno“.
Nella Valle, intanto, sono state raccolte già numerose firme: una petizione rivolta alle autorità competenti ed in particolare a Rfi per richiedere il ripristino, almeno “a richiesta”, della fermata di Niccone.
“Non sarebbe neanche male – conclude l’ex sindaco – un interessamento dell’Amministrazione Comunale e/o delle opposizioni, considerato che ormai gli odg dei Consigli comunali li fanno loro: potrebbero almeno inserire un punto/mozione per pretendere che la Regione presenti un progetto organico che affronti il materiale rotabile, i dispositivi di sicurezza e non solo il rifacimento dei ponti“.