Schiaffi e calci alla moglie, la polizia lo arresta. Personale della Squadra volante è intervenuta a seguito di una richiesta di aiuto di una donna, presso un’abitazione sita nella zona Pian di Massiano, dove si stava consumando una seria lite in famiglia.
Cocaina e alcol, poi gli insulti, schiaffi e pugni
La vittima, una donna italiana di 49 anni, riferiva agli agenti che il proprio marito, un cittadino italiano di 56 anni, dopo aver fatto uso di eroina e sostanze alcooliche, senza un apparente motivo cominciava ad insultarla pesantemente. Quando la donna ha provato a farlo tornare alla calma, lui l’ha colpita ripetutamente con schiaffi e calci.
La vittima, terrorizzata, ha contattato immediatamente il 113 della Questura di Perugia. A quel punto il marito l’ha scaraventata sul pavimento, sfogando la propria rabbia lanciandole addosso alcuni oggetti posti in cucina, tra cui una pentola contenente del sugo di pomodoro.
Al loro arrivo presso l’abitazione gli agenti hanno notato immediatamente il pavimento e le pareti del locale sporche di sugo con un disordine diffuso dovuto all’aggressione.
Visti i poliziotti, il soggetto li ha aggrediti verbalmente, offendendoli e minacciandoli urlando di andarsene. Invitato alla calma più volte, l’uomo si è opposto agli agenti offendendoli con delle spinte e scalciando con violenza al fine di evitare il controllo.
La condotta violenta dell’uomo verso la propria moglie era iniziata già da tempo, quando l’uomo dava avvio alla propria spirale di violenza.
Una lunga sfilza di precedenti
L’uomo, che presenta numerosi pregiudizi di polizia per minacce, rifiuto di indicazioni sulle proprie generalità, porto d’armi od oggetti atti ad offendere, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, evasione, maltrattamenti in famiglia, rapina impropria, ricettazione, rapina impropria e falsi in genere veniva immediatamente arrestato dagli agenti della Squadra Volante per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale e denunciato a piede libero per minacce gravi, oltraggio e rifiuto di fornire le proprie generalità ai poliziotti.
Al termine della relativa udienza l’arresto veniva convalidato con divieto di avvicinamento alla persona offesa.